
Le premesse
L’ormone della crescita (rhGH) è noto per avere un effetto osteoanabolico ed è stato usato con successo per il trattamento dell’osteoporosi e per una forma specifica di osteomalacia. Per questo un gruppo di ricercatori indiani, guidati da Sanjay Kumar Bhadada, dell’Istituto di Specializzazione in Medical Education e Research di Chandigarh, ha deciso di sperimentare la terapia con rhGH in due fratelli che già si recavano presso il loro centro e ha pubblicato l’esperimento sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.
Descrizione dei casi
Il paziente 1 era un indiano di 48 anni che si era presentato con una storia di 10 anni di dolore osseo generalizzato , fratture multiple, e astenia muscolare a al momento della presentazione era costretto a letto. Nell’anamnesi familiare si era evidenziata una probabile storia di FIO; la madre e lo zio materno erano morti per una “malattia invalidante delle ossa”. Il paziente mostrava un fosfatasi alcalina sierica elevata, una pseudo-frattura della scapola destra, fratture multiple costali, coxa vara bilaterale, e fratture del collo del femore.
Suo fratello minore, il paziente 2, si è presentato presso lo stesso centro a 38 anni con una storia quasi identica, con mal di schiena e dolore ossa generalizzato alle ossa da sei-otto anni. Un anno prima della presentazionw aveva subito una frattura del collo del femore destro con lussazione. In seguito ha riportato fratture a legno verde dell’omero sinistro e del femore sinistro con conseguenti deformità scheletriche, che lo hanno costretto a letto.
Trattamento con ormone della crescita
Entrambi i pazienti erano stati trattati con calcio per via orale (500 mg due volte al giorno) e vitamina D 60.000 UI al mese per più di due anni, senza un notevole miglioramento. I ricercatori hanno diagnosticato per entrambi una FIO e hanno iniziato il trattamento con rhGH 1 IU al giorno al momento di coricarsi e hanno proseguito con il calcio e la vitamina D. Dopo tre mesi i pazienti hanno cominciato a notare un miglioramento sintomatico, e i medici hanno registrato un ulteriore miglioramento clinico nell’arco di un anno. Il dolore osseo si era quasi risolto in entrambi i pazienti, tanto da consentire loro di svolgere la maggior parte delle attività della vita quotidiana. Tutte le fratture sono guarite e le contratture sono migliorate con la fisioterapia, anche se persistevano le deformità. Infine le biopsie ossee hanno mostrato un “notevole miglioramento” della mineralizzazione.
Fonte: J Clin Endocrinol Metab 2017
Scott Baltic
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
