L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le sue prime linee guida globali per prevenire la ricomparsa della malaria, una risorsa fondamentale per i Paesi che sono riusciti a eliminare la malattia o che si stanno avvicinando a questo traguardo.
Ad oggi, 47 paesi o territori sono stati ufficialmente certificati liberi dalla malaria dall’Oms. Altri 60 figurano in un elenco supplementare di paesi in cui la malaria non è mai esistita o è scomparsa senza misure specifiche. Storicamente, la maggior parte dei paesi che hanno eliminato la malaria è riuscita a mantenere il proprio status di “malaria-free”. Molti di questi si trovano in zone climatiche temperate e hanno raggiunto l’eliminazione durante il Programma Globale di Eradicazione della Malaria (1955-1969), guidato dall’Oms
Più recentemente, i paesi delle regioni tropicali e subtropicali hanno compiuto notevoli progressi, con diversi paesi che hanno ottenuto dall’Oms la certificazione di eliminazione della malaria. L’esempio più recente è il Suriname , che è stato ufficialmente certificato come libero dalla malaria nel giugno 2025.
Nonostante questi successi, la malaria rimane endemica in 83 paesi e territori. Gli spostamenti di persone dalle aree endemiche a quelle libere dalla malaria continuano a rappresentare una minaccia, soprattutto se le condizioni consentono la ripresa della trasmissione locale. Prevenire la ricomparsa della malaria è fondamentale per garantire i progressi.
L’eliminazione della malaria è definita come l’interruzione della trasmissione locale (riduzione a zero dell’incidenza dei casi indigeni) di uno specifico parassita della malaria in un’area geografica definita, a seguito di attività deliberate. Sono necessarie misure continue per prevenire il ripristino della trasmissione. Il ripristino della trasmissione della malaria è il verificarsi di casi di malaria indigena (casi di trasmissione locale di seconda generazione) in un paese o area in cui la malattia era stata precedentemente eliminata. La definizione operativa dell’Oms di ripristino della trasmissione della malaria è il verificarsi di almeno 3 casi indigeni della stessa specie nello stesso focolaio per 3 anni consecutivi.
“Raggiungere l’eliminazione della malaria è un traguardo straordinario, ma il percorso non finisce qui. I paesi devono rimanere vigili per tenere a bada la malaria – ha affermato il Dott. Daniel Ngamije, Direttore del Dipartimento Malaria e Malattie Tropicali Neglette dell’Oms – questa nuova guida offre gli strumenti e le strategie pratiche di cui i paesi hanno bisogno per proteggere i risultati ottenuti con fatica e prevenire il ritorno della malaria”.
Sebbene siano valide per tutti i Paesi in cui la malaria non è presente, le linee guida sono rivolte a quelli nelle zone tropicali e subtropicali, dove il rischio di ricomparsa della malattia è più elevato. Con l’aumento dei viaggi, delle migrazioni e della variabilità climatica, è probabile che le sfide per sostenere l’eliminazione della malaria aumentino. Le nuove linee guida forniscono quindi uno strumento tempestivo ed essenziale per i programmi nazionali contro la malaria, in questo scenario in continua evoluzione.