Ma che musica… robot! Arriva l’orchestra degli automi

Provate a immaginare un’orchestra con tanto di archi, fiati, tastiere e percussioni. Beh, fin qui nulla di speciale, potreste dire. E in effetti non ci sarebbe niente di hi-tech se non fosse che gli esecutori dei brani non sono dei musicisti reduci da anni di conservatorio, ma robot diretti dal sofisticato software di un pc.

Si chiama “Musica Automata” ed è il primo album musicale scritto per un’orchestra costituita interamente da robot, che presto si esibirà in un concerto decisamente fuori dagli schemi. Il futuristico progetto nasce dalla collaborazione tra il compositore italiano di musica elettronica Leonardo Barbadoro e la Logos Foundation, che lavora da anni alla realizzazione dei robot musicisti.

“L’idea di utilizzare il controllo digitale per un’esecuzione acustica è assolutamente affascinante – spiega Barbadoro, in arte Koolmorf Widesen – I robot suonano realmente gli strumenti, dando vita a una melodia vera, che proprio come avviene per qualsiasi orchestra umana, non sarà mai uguale a sé stessa per ogni esecuzione”.

Il software direttore l’orchestra è molto complesso, perché deve fornire ai robot una serie ampia di parametri, che supera di gran lunga gli standard della musica digitale. “Suonare uno strumento non significa semplicemente emettere una nota – spiega Barbadoro – Prendiamo ad esempio una tromba: il suono emesso dallo strumento sarà diverso, magari impercettibilmente, ad ogni minima variazione d’intensità del soffio emesso, della durata dello stesso o del tocco sui tasti”.

Leonardo Barbadoro – che ha studiato in conservatorio musica applicata alle nuove tecnologie e che oltre a produrre musica elettronica, suona chitarra e pianoforte – scommette sulla validità artistica del progetto: “ll risultato dell’esibizione è assolutamente coinvolgente. Durante i concerti lo spettatore potrà sentire e vedere da dove provengono i suoni, osservare i robot e trovare la precisa correlazione tra il movimento dello strumento e il suono percepito. Insomma, non una semplice composizione musicale ma una vera e propria esperienza multisensoriale”. Lecito chiedersi tuttavia se un robot potrà mai raggiungere i livelli di esecuzione di un bravo musicista… “Io credo proprio di sì: immaginate come può suonare il piano un robot che ha dieci mani…”.

Il progetto Musica Automata verrà finanziato sul sito Kickstarter fino al 18 luglio, dove sarà possibile acquistare l’album in vinile, CD e digital download. Sarà anche disponibile il biglietto per un concerto esclusivo con l’orchestra di robots.

La Logos Foundation – È un’organizzazione professionale fondata nel 1968 con sede a Gent, in Belgio. Lavora da anni alla realizzazione dei 57 robot che fanno parte della robot orchestra. La fondazione ha inoltre sviluppato un sistema capace di rilevare il movimento di gesti umani usando un sonar ad effetto doppler tramite la tecnologia radar. “Invisible Instrument” è quindi un sistema totalmente wireless basato su un’analisi dettagliata delle onde riflesse del corpo umano esposto a radiazioni di ultrasuoni o microonde. Il software per il riconoscimento è in grado di riconoscere dodici gesti ben precisi.

di Francesco Morini

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