Che cosa è lento, pelliccioso e mortale come un cobra? Lo slow loris, naturalmente. Secondo ricercatori, questo primate asiatico a rischio di estinzione si è evoluto mimando i serpenti velenosi: un recente articolo ha infatti proposto che essi abbiano adottato tratti e movimenti serpentini come meccanismi di difesa. I loro occhioni da cerbiatto, il visetto coperto di pelliccia e le manine prensili sono una maschera che nasconde la loro natura letale. Gli slow loris sono gli unici primati velenosi noti in natura, e secernono tossine da una ghiandola che si trova nella parte interna delle loro braccia. Se minacciato, lo slow loris sibila e si ritira in posizione difensiva con le mani incrociate sulla testa: in questa posizione, ricorda molto il cappuccio espanso di un cobra adirato. Per marcare l’effetto, queste bestiole possono persin ondulare in modo serpentino: questo movimento inusitato è reso possibile da una vertebra extra nella loro colonna. La postura difensiva consente loro di succhiare il veleno dalle proprie ascelle e colpire rapidamente. Il morso di questi primati può provocare shock anafilattico o anche morte nell’uomo. Per otto milioni di anni, slow loris e cobra hanno coesistito nella stessa zona dell’Asia. Insieme hanno affrontato drastici cambiamenti climatici, che possono aver spinto gli slow loris, tipici abitanti delle foreste tropicali, ad adattarsi agli ambienti aperti simili alle savane mimando i serpenti velenosi. (J Venom Anim Tox Trop Dis 2013; 19: 21)
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