
Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati su quasi 500.000 persone che hanno partecipato allo studio inglese di Biobank, alla ricerca di caratteristiche associate al rischio di vene varicose e l’altezza si è distinta come un fattore di rischio forte e indipendente.
Grazie a una scansione su tutto il genoma, sono stati identificati 30 loci molti dei quali coinvolti nello sviluppo di scheletro e vasi sanguigni, a suggerimento che l’altezza potrebbe essere una causa diretta delle vene varicose.
“Non sappiamo ancora perché l’altezza sia un fattore di rischio così forte per le vene varicose – ha ammesso l’autore principale dello studio Nicholas Leeper della Stanford University in California – Potrebbe essere una questione di pura idraulica e gravità, con individui più alti che subiscono una maggiore pressione a livello venoso, causa di dilatazione del vaso. D’altro canto – ha continuato l’esperto – gli studi genetici condotti hanno dimostrato che l’altezza non è solo associata alla malattia ma sembra anche esserne la causa. Un’importante distinzione, perché i geni che regolano l’altezza umana potrebbero avere un ruolo nella struttura e nell’integrità delle vene”.
L’analisi ha utilizzato il machine learning per individuare i pattern che collegano le vene varicose con altri tratti e ha confermato fattori di rischio ben noti associati alle vene varicose, ovvero: essere anziano, donna, essere in sovrappeso o in gravidanza o l’avere una storia di trombosi venosa profonda. La chirurgia a livello degli arti inferiori, la storia familiare, la mancanza di movimento, il fumo e la terapia ormonale sono altri fattori di rischio per le vene varicose, come ha confermato lo studio.
Ma la connessione tra altezza e vene varicose è stata nuova e inaspettata. L’analisi ha mostrato che i soggetti più alti avevano il 74% di rischio in più di vene varicose. Inoltre, i ricercatori hanno esaminato i marcatori genetici associati alle vene varicose in 337.536 persone, 9.577 delle quali soffrivano di vene varicose. I risultanti 30 loci del genoma, avrebbero fornito nuovi stimoli ai ricercatori per studiare i meccanismi coinvolti nello sviluppo e nel rischio di varici.
Una limitazione dello studio è che i partecipanti potrebbero non riflettere ciò che accadrebbe nelle popolazioni in altre parti del mondo. Eppure, “offre alcune delle intuizioni più complete fino ad oggi sui fattori ambientali e biologici che potrebbero influenzare il rischio di vene varicose – ha commentato Quinn Wells, del Vanderbilt University Medical Center di Nashville nel Tennessee – Sebbene i risultati di questo studio non influenzino immediatamente la cura del paziente, la comprensione di questi fattori è il primo passo verso lo sviluppo di interventi efficaci per la prevenzione e il trattamento delle vene varicose”, ha scritto Wells in un editoriale di accompagnamento.
In generale, le persone possono prevenire le vene varicose mantenendo un buon peso corporeo e facendo esercizio fisico per migliorare la forza e la circolazione muscolare.
“Le persone dovrebbero anche evitare lunghi periodi in piedi o seduti e, se la permanenza prolungata è inevitabile (per esempio per un lavoro), potrebbero prendere in considerazione l’uso di calze a compressione – ha suggerito Wells – Una volta che le vene varicose si sviluppano, le misure di cui sopra possono aiutare a prevenire un eventuale peggioramento e aiutare a gestire il disagio”.
Fonte: Circulation 2018
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
