
Prima della rivoluzione neolitica, circa 10.000 anni fa, gli europei erano cacciatori votati a diete di origine animale e frutti di mare. Ma dopo l’avvento dell’agricoltura, circa 8.000 anni fa, sono passati a diete a base di vegetali. I ricercatori della Cornell University, nello stato di New York, hanno raccolto i dati provenienti da 25 altri studi che esaminavano il Dna raccolto da fossili e reperti archeologici.
Hanno così osservato adattamenti avvenuti in precise regioni genomiche: in particolare diverse versioni degli stessi geni FADS1, corrispondevano al tipo di dieta adottato. Il gene FADS1 trovato in agricoltori produce enzimi che giocano un ruolo fondamentale nella sintesi di acidi grassi polinsaturi a catena lunga della famiglia omega-3 e 6, cruciali per lo sviluppo del cervello e la risposta immunitaria.
In precedenza, invece, la dieta dei cacciatori aveva favorito la prevalenza della versione opposta dello stesso gene, che limita l’attività degli enzimi FADS1 ed è più adatto ai carnivori. Lo studio ha implicazioni nel campo della genomica nutrizionale. “In futuro, potremo fornire raccomandazioni dietetiche personalizzate per il proprio background genetico”, concludono i ricercatori.
