Meno ferro, proteine e zinco nei raccolti. E’ questo l’effetto dell’anidride carbonica (CO2) su alcune colture togliendo così di conseguenza all’alimentazione umana preziosi nutrienti. Ad affermarlo è uno studio della T.H.Chan School of Public Health di Harvard pubblicato su Nature Climate Change secondo cui entro il 2050 si stimano 175 milioni di persone carenti di zinco e 122 milioni carenti di proteine (oltre a tutte quelle che giĂ ne sono deficitarie) aggravando lo stato di salute giĂ esistente di oltre un miliardo di persone.
Lo studio
Matthew Smith e colleghi hanno esaminato, in particolare, l’impatto delle elevate concentrazioni di CO2 sui livelli di ferro, proteine e zinco di 225 alimenti e hanno fatto una proiezione su come la diminuzione dei livelli di elementi nutrienti nelle colture avrĂ un impatto sulla salute e sulla nutrizione delle popolazioni di 151 paesi.
La conclusione è che se non ci impegniamo a ridurre drasticamente le emissioni di CO2, si prevede che nei prossimi 30-80 anni le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera supereranno i 550 ppm rispetto agli attuali che oscillano intorno ai 400 ppm. Ci si aspetta che questo aumento ridurrĂ fra il 3 e il 17% il contenuto di ferro, proteine e zinco di molte colture di base.
Attualmente, 1,4 miliardi di donne in etĂ fertile e bambini al di sotto dei 5 anni vivono in paesi in cui il tasso di anemia è piĂą del 20% e rischiano di perdere oltre il 4% del loro apporto alimentare di ferro. Se le emissioni non verranno ridotte rapidamente, avverte lo studio, il numero e la gravitĂ delle carenze nutrizionali potrebbero aumentare in tutto il mondo. I paesi piĂą affetti dal problema saranno l’Africa, l’Asia meridionale e sudorientale e il Medio Oriente ma milioni di persone vedranno peggiorare le loro carenze anche nel resto del mondo.