Non solo possibilità di fare il rifornimento di carburante, ma anche di noleggiare una bici o un’auto elettrica in car sharing. O, ancora, di fare la spesa in e-commerce, comprare prodotti biologici a km 0, o lavorare nelle apposite aree dedicate. Così Eni vede la stazione di servizio del futuro, “un vero e proprio centro di interscambio della mobilità cittadina” che diventerà un moderno “mobility hub”.
L’azienda ha portato la sua ‘visione’ all’Innovation Week e Market Faire, in corso fino al 5 ottobre a Roma. Scendere dal mezzo di trasporto pubblico e prendere una bicicletta o un’auto elettrica in sharing nella stazione di servizio, spiega l’Eni, saranno normali abitudini.
E tutto con emissioni di CO2 pari a zero. Ma non solo. Attraverso sistemi di riconoscimento passivi installati sul veicolo, la stazione è in grado di riconoscere l’automobile in arrivo, guidandola con un sentiero luminoso alla prima pompa di benzina libera specifica per le caratteristiche del proprio veicolo. Il Digital Mobility Hub include anche attività sociali e commerciali: parcheggio “car-stacking” in grado di garantire, ai clienti che intendono proseguire il loro tragitto in città con i mezzi pubblici o in bici, parecchi posti auto occupando una superficie minima della stazione.
Se invece si deve aspettare un po’ di tempo per un check o il lavaggio dell’auto, l’attesa è resa gradevole ed efficiente da tutta una serie di servizi: ad esempio si potrà fare in e-commerce la spesa, oppure comprare prodotti biologici a km zero, pagare le bollette gas e luce con una pratica app, ritirare pacchi postali nei punti di pick-up dei merchant partner; tutto affidando i bambini alle aree kids. Nei mobility hub anche aree in cui poter lavorare: con un abbonamento mensile si usufruirà di spazi come luogo di lavoro principale od occasionale. Il tutto all’insegna dell’efficienza energetica, dove i pavimenti recupereranno l’energia cinetica, il tetto della stazione sarà composto da pannelli solari capaci di inclinarsi per massimizzare l’esposizione al sole oppure diventare un piano per proteggere dall’acqua ed incanalarla in un sistema di raccolta.
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molto interessante questa rivista e lodevole l’iniziativa di inviarne un estratto mensile.
TS
L’idea di traghettare verso una nuova era la classica stazione di servizio è fantastica! La moltitudine di servizi offerti renderebbe questa non tanto una stazione di servizio, ma un vero e proprio centro di scambio. Oltretutto, l’aspetto ecologico pare essere centrale in questo progetto e questo è senza dubbio un valore aggiunto!