
La ricerca
I ricercatori americani hanno testato la cosiddetta ‘theory of mind’ (ToM), la capacitĂ di capire le emozioni delle altre persone e interpretare le loro intenzioni, in 37 individui con schizofrenia e 31 controlli sani, suddivisi per sesso, per valutare le differenze cognitive, indicizzare in base all’intelligenza, e affettive, indicizzate con esercizi olfattivi, che contribuivano alla performance della ToM.
Per la ToM, Walsh-Messinger e colleghi hanno usato il test ‘Reading the Mind in the Eyes ‘(RME), messo a punto valutare la capacitĂ di identificare lo stato mentale di un’altra persona, e lo ‘Strange Stories Task’ (SST), studiato per valutare la capacitĂ di interpretare le intenzioni degli altri, un processo che comporta un ragionamento.
I risultati
Dai risultati è emerso che un’intelligenza superiore si correla meglio con un’identificazione piĂą precisa dello stato mentale tra le femmine sane e nei maschi con schizofrenia, mentre viceversa, una migliore accuratezza nell’identificazione dell’odore era caratteristica dei maschi sani e delle femmine con schizofrenia. Anche la capacitĂ di comprendere le intenzioni delle persone valutata con la SST era invertita tra maschi e femmine, con una correlazione significativa tra le femmine sane e tra i maschi con schizofrenia.
I commenti
“I nostri risultati suggeriscono che le differenze di sesso negli individui sani possono interagire con la patologia correlata alla schizofrenia, per produrre diversi profili di sintomi”, osservaWalsh-Messinger. “I maschi sani sembrano affidarsi a elaborazione limbica per identificare lo stato mentale, e l’interruzione di questo circolo con la schizofrenia può contribuire allo sviluppo di sintomi negativi, che tendono a essere piĂą gravi nei maschi con schizofrenia”.
Fonte: Social Neuroscience
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano SanitĂ /Popular Science)
