
Il team di ricerca ha studiato clip di risate tratte da 44 neonati e bambini tra i 3 e i 18 mesi di età. Le registrazioni sono state prese da video online in cui i bambini sono stati coinvolti in interazioni giocose e sono state poi analizzate da 102 ascoltatori, reclutati da studenti di psicologia, che hanno valutato fino a che punto le risate in ogni clip sono state prodotte durante l’espirazione rispetto all’inspirazione.
Dall’analisi delle registrazioni è emerso che bambini più piccoli tipicamente ridevano sia durante l’inalazione che durante l’espirazione, così come gli scimpanzé. Nei bambini più grandi presi in esame, invece, la risata è stata principalmente prodotta solo durante l’espirazione, come nel caso di quelli più grandi e degli adulti.
“Questi ultimi a volte ridono durante l’inspirazione, ma la proporzione è nettamente diversa da quella delle risate dei bambini e degli scimpanzé: i nostri risultati finora suggeriscono che si tratta di un cambiamento graduale, piuttosto che improvviso”, evidenzia Sauter, che sottolinea che la transizione non sembra essere collegata a particolari traguardi di sviluppo.
Gli autori della ricerca rilevano però che questi risultati sono basati su giudizi di ascoltatori non esperti. “Attualmente – conclude Sauter – stiamo confrontando i risultati con i giudizi di esperti di fonetica, che stanno facendo annotazioni dettagliate delle risate”.
