Un gruppo di ricercatori ha definito per la prima volta il modo in cui viene controllata la dimensione della risposta immunitaria dell’organismo, utilizzando modelli matematici per prevedere la potenza della risposta delle cellule immunitarie alle infezioni ed alle malattie. Questa scoperta ha implicazioni importanti per comprendere il modo in cui manipolare le risposte immuni benefiche o dannose per migliorare la salute delle persone. Il modello effettua la previsione calcolando la somma dei segnali ricevuti da un gruppo di cellule chiamate linfociti T in risposta al virus influenzale. Le terapie che imbrigliano il sistema immunitario per attaccare ad esempio le cellule cancerose hanno iniziato a mostrarsi enormemente promettenti nella lotta ai tumori: questa scoperta chiarisce il modo in cui queste risposte immunitarie antitumorali possono essere potenziate per migliorare gli attuali trattamenti oncologici e crearne di nuovi. Lo studio ha anche dimostrato come gli “errori” che si verificano nel sistema immunitario contribuiscano alle malattie autoimmuni: molte di queste malattie non vengono causate da un singolo fattore, ma da molteplici e subdoli cambiamenti in diversi fattori che riguardano i linfociti T. Il modello spiega che molti piccoli cambiamenti nei segnali che queste cellule ricevono possono avere un effetto cumulativo, sino a scatenare poi una risposta dannosa. Sul lungo periodo, questa scoperta potrebbe portare a prevedere il rischio di sviluppare malattie autoimmuni per ciascuno di noi, ed a migliorare anche le terapie per queste malattie. (Science 2014; 346: 1123)
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