Uno studio brasiliano, pubblicato dal Journal of the American College of Cardiology, ha messo in evidenza come, nelle persone con obesità, la chirurgia bariatrica sia più efficace nel controllare l’ipertensione rispetto alla terapia farmacologica. A cinque anni dall’intervento i pazienti dello studio sottoposti a chirurgia bariatrica assumevano meno anti-ipertensivi rispetto a coloro che seguivano la sola terapia farmacologica.
L’obesità è un noto fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e uno dei principali fattori che contribuiscono all’ipertensione. I ricercatori brasiliani – coordinati da Carlos Aurelio Schiavon, dell’Heart Hospital and BP Hospital di San Paolo – hanno valutato l’impatto del trattamento dell’obesità sulla riduzione dell’ipertensione nell’ambito dello studio clinico GATEWAY, che ha coinvolto 100 persone, di cui il 75% donne, con un indice di massa corporea di circa 36,9 Kg/m2. Tutti i partecipanti soffrivano di ipertensione e assumevano almeno due farmaci per trattarla. Una metà dei partecipanti allo studio si è sottoposta a intervento chirurgico e l’altra ha assunto solo farmaci. L’outcome primario era la riduzione di almeno il 30% di antipertensivi, mantenendo la pressione sotto i 140/90 mmHg a cinque anni.
I risultati
Trascorsi i cinque anni di osservazione, il BMI era pari a 28,01 kg/m2 per chi si era sottoposto a chirurgia bariatrica e di 36,40 kg/m2 per chi aveva assunto solo farmaci. Inoltre, le persone che si erano sottoposte all’intervento avevano ridotto dell’80,7% il numero di farmaci assunti, a fronte di una diminuzione del 13,7% registrata tra chi prendeva solo la terapia farmacologica. Infine, la remissione dell’ipertensione – definita come pressione arteriosa controllata senza farmaci – è stata osservata nel 46,9% nei soggetti sottoposti a chirurgia, contro il 2,4% di chi era in terapia farmacologica.
Fonte: Journal of the American College of Cardiology 2024