Un proverbio popolare afferma che “internet non dorme mai”, ma in effetti esistono numerose aree del mondo dove assapora corpose notti di sonno. Mentre gli USA e parte dell’Africa del sud e dell’Europa occidentale presentano una connettività in rete piuttosto costante, aree come l’Armenia, la Georgia ed il Belarus seguono un profilo di utilizzo della rete prettamente diurno, che tende a diminuire durante la notte. Il profilo di utilizzo diurno sembra correlato alle zone con un prodotto domestico lordo inferiore, il che non è particolarmente sorprendente dato che le regioni con economie più forti ospitano spesso connessioni internet a banda larga che sono sempre attive piuttosto che link dial-up che possono essere spenti di notte. Analogamente, le regioni che tentano di conservare più elettricità spegnendo ogni apparecchiatura al termine della giornata potrebbero a loro volta presentare un profilo di utilizzo diurno. Un’applicazione diretta di questi dati potrebbe consistere nella creazione di un profilo base quotidiano di attività internet, come una sorta di radiazione di fondo: ciò potrebbe consentire una semplice identificazione di alcune anomalie, come le falle della rete, ed aiutare a distinguerle dai naturali profili di consumo. Benchè lo studio originale non lo suggerisca, esso potrebbe anche essere utile nell’identificazione di aree nelle quali sarebbe possibile ottenere un risparmio energetico minimizzando le connessioni internet costantemente attive che potrebbero rimanere dormienti nelle ore di mancata attività. (University of Southern California Press Release, 20/10/2014)
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