
Continua a salire, rispetto alla settimana precedente, la quota di infezioni dovute a virus influenzali. Dei 753 campioni analizzati dalla rete di laboratori afferenti a InfluNet, 261, vale a dire il 34,6%, sono risultati positivi a virus dell’influenza (erano il 32% la settimana precedente). Tra i campioni esaminati, 211 sono risultati positivi al virus Sars-CoV-2. Dall’inizio della stagione influenzale, dei 9.680 campioni clinici raccolti dai laboratori, 959 (il 9,9%) sono risultati positivi ai virus dell’influenza; 655 dei campioni positivi (il 68%) sono stati isolati nelle ultime tre settimane.
Quanto alle Regioni, l’incidenza è in aumento in Lombardia, dove è passata da 6,16 casi per mille a 7,08, Trento (da 2,36 a 3,18), Friuli Venezia Giulia (da 4,87 a 6,29), Emilia Romagna (da 6,78 a 8,82), Toscana (da 3,93 a 4,72), Marche (da 9,30 a 10,25), Puglia (da 4,33 a 4,68), Sicilia (da 4,99 a 5,09), Anche se il numero di nuovi casi resta sotto la soglia basale di 3,16 per mille, la curva è in crescita anche in Veneto (da 1,43 a 1,91), Molise (da 1,26 a 1,46), Basilicata (da 0,49 a 0,64), Sardegna (da 1,96 a 2,75). Crollo dei casi, invece, in Umbria dove l’incidenza è passata in una settimana da 13,50 casi per mille a 6,58.

Mancano Lazio e Campania per valutare se l’influenza aumenta così come stanno aumentando le infezioni da SARS-CoV-2. L’aumento, a mio parere, è dovuto allo odierno scarso uso delle mascherine che fino ad ora avevano minimizzato entrambe le infezioni.