
Lo studio
Con queste premesse R. Andres Floto e colleghi dell’UniversitĂ di Cambridge nel Regno Unito hanno condotto un nuovo studio analizzando i genomi di 1.080 cluster isolati di micobatterio, provenienti da 517 pazienti con FC afferenti ad ospedali e laboratori del Regno Unito, Stati Uniti, Europa e Australia. Va ricordato che gli studi di laboratorio e su animali hanno dimostrato che i cluster isolati hanno un maggiore potenziale patogenetico rispetto ai controlli non raggruppati in un cluster. In questo nuovo studio: “Circa il 75% di tutti i pazienti con infezioni da M. abscessus che abbiamo analizzato mostrava dei cluster geneticamente correlati piuttosto che batteri isolati geneticamente distinti, il che potrebbe indicare, in realtĂ , che la stragrande maggioranza dei pazienti affetti da fibrosi cistica vengono infettati da questi cloni trasmessi e circolanti a livello globale”, ha precisato Floto. Tuttavia, nonostante l’evidenza suggerisca che i cloni in circolazione erano emersi di recente, i ricercatori non hanno potuto determinare il modo in cui si era diffusa a livello globale. E non hanno trovato alcuna prova che i pazienti o le apparecchiature utilizzate per le cure fossero condivise nei centri per la FC. “Non abbiamo alcun dato generalizzabile in proposito”, ha detto Floto. “Quello che abbiamo di sicuro è che la trasmissione tra i vari paesi e continenti sia avvenuta recentemente”.In precedenti lavori, Floto e i suoi colleghi hanno identificato 11 pazienti con cluster isolati di M. abscessus identici o quasi identici a quelli evidenziati nel proprio centro, e l’analisi condotta tramite i social-network ha suggerito che le infezioni si erano diffuse tramite trasmissione indiretta tra i pazienti. Inoltre, l’analisi di un altro focolaio di M. abscessus isolato a Seattle ha mostrato risultati simili.
Le conseguenze dello studio
Alla luce di queste evidenze il centro dedicato alla CF dove lavorano Floto e colleghi ha adottato nuove misure di controllo delle infezioni. Secondo Floto sono necessari approfondimenti sulla questione della trasmissione intra e inter-ospedaliera del M. abscessus in modo da offrire a questi pazienti una maggiore sicurezza durante i ricoveri. Il riconoscimento precoce dei pazienti infettati con M. abscessus ceppi all’interno di questi cluster trasmissibili potrebbe aiutare a prevenire la diffusione ad altri pazienti.
Fonte: Science 2016
Anne Harding
(Versione italiana Quotidiano SanitĂ /Popular Science)
