Il valore del farmaco, il valore della cura: come fare corretta comunicazione

Quali sono gli orizzonti della ricerca farmaceutica? Quali le complessità e gli investimenti necessari, anche in termini di capitale umano, per trasformare una nuova molecola in un farmaco? Qual è il vero valore generato dall’industria farmaceutica? Questi i temi centrali del Corso di formazione e aggiornamento per giornalisti organizzato giovedì 15 febbraio a Roma da Sics – Società Italiana di Comunicazione Scientifica e Sanitaria – in collaborazione con la Fondazione Msd.

Un confronto dialettico tra mondo istituzionale e professionisti della comunicazione in sanità, volto a declinare i principi basilari di etica e deontologia della comunicazione scientifica secondo criteri ben precisi di notiziabilità.

Velocità, capillarità e “viralità” dell’informazione, infatti, sono spesso in conflitto con la necessità di approfondimento richiesta quando si trattano temi correlati alla salute e alla cura della persona. Un aspetto, questo, che assume oggi particolare rilevanza, a seguito dell’introduzione di terapie sempre più mirate e complesse che stanno rivoluzionando i paradigmi di cura di diverse patologie, sia rare sia di grande incidenza, come quelle oncologiche.

Se da un lato è fondamentale perseguire il massimo rigore scientifico nell’analisi delle fonti, nello studio e nell’incrocio dei dati e nell’elaborazione dei messaggi, dall’altro è necessario che tutti gli attori del sistema collaborino su un comune terreno di conoscenza dei temi legati al valore della salute, alla sostenibilità economica, all’innovazione scientifica e tecnologica, ai nuovi scenari della ricerca.

E’ proprio con questo spirito di collaborazione e alleanza per la promozione di una informazione che sia al contempo scientificamente fondata e capace di raggiungere in modo chiaro ed efficace il cittadino, che si sono confrontati i protagonisti del mondo della salute: istituzioni, cittadini, società scientifiche e professionisti della comunicazione.

Stefano Vella (Presidente AIFA), Patrizia Popoli (Direttore Centro Nazionale Ricerca e Valutazione Preclinica e Clinica dei farmaci dell’Istituto Superiore di Sanità), Massimo Scaccabarozzi (Presidente di Farmindustria), Federica Castellani (Head of Medical and Health Information Service di EMA), Paola Testori Coggi (Presidente CPR, AIFA), Sonia Viale (Assessore alla Sanità della Regione Liguria) e Antonio Gaudioso (Segretario Nazionale di Cittadinanzattiva) hanno approfondito i temi della complessità e dei costi della ricerca, della valutazione e  delle problematiche di accesso alle cure.

A fotografare il cammino della ricerca, le nuove opportunità di cura e le sfide dietro l’angolo, Stefano Vella. “Una delle grandi novità – ha spiegato – è la medicina personalizzata o medicina di precisione che chiama in causa i farmaci monoclonali in grado di colpire target molecolari specifici per contrastare patologie oncologiche, quelli che Paul Ehlrichchiamava ‘proiettili magici’. Una rivoluzione sul fronte delle cure che assiste oggi un ulteriore salto di qualità: la nuova frontiera della farmaceutica è l’immunoncologia, con farmaci in grado di riattivare le cellule T, i ‘carabinieri’ del nostro organismo, e ripristinare così la risposta immunitaria verso il tumore”. E non è finita qui, ha ricordato Vella, perché sono entrate in scena anche le “Car (Chimeric Antiger Receptori) T cell, linfociti T geneticamente modificati e trasformati in una sorta di ‘farmaco vitale’, in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Farmaci che con una sola dispensazione hanno sconfitto malattie come la leucemia linfoblastica acuta e linfomi grandi a cellule B. E ora sta arrivando la terapia genica salvavita, la Crispr-Cas9 una procedura in grado di modificare il Dna”.

A ricordare la complessità e l’impegno, anche in termine di investimenti economici, che l’industria ha portato e sta portando avanti sul fronte della ricerca e sviluppo, Massimo Scaccabarozzi. Che ha evidenziato come, proprio grazie alla ricerca farmaceutica, negli ultimi dieci anni le terapie abbiamo compiuto straordinari passi avanti. Uno scenario che vede l’Italia in prima fila. “La ricerca in Italia è cresciuta – ha detto – sono 2,7 i miliardi di euro investiti in innovazione nel 2016 e di questi 1,5 miliardi proprio in R&S, con una crescita del 20%, negli ultimi 3 anni superiore quindi alla media europea che si attesta su un +15%. Non solo, c’è stato anche un aumento del 95% per la R&S in partnership negli ultimi 10 anni. Attualmente – ha aggiunto – sono 282 i prodotti biotech in sviluppo e 3 terapie avanzate su 6 autorizzate in Europa sono italiane. Insomma, come ha ricordato anche il ministro Lorenzin, stiamo assistendo al Rinascimento dell’industria farmaceutica”

A seguire, è stato sottolineato il valore dell’innovazione farmaceutica e tecnologica per la persona e per il sistema sanitario nel suo complesso nonché la valutazione dell’impatto sociale, economico e culturale delle nuove cure e delle nuove tecnologie illustrata da Pietro Derrico (Presidente della Società Italiana di Health Technology Assessment).

La lectio magistralis di Andrea Grignolio (Storico della Medicina) su etica e deontologia della comunicazione scientifica ha introdotto la parte finale del corso: un dialogo a  più voci sui temi della comunicazione e della notiziabilità tra responsabili della comunicazione istituzionale (Luciano Fassari, Ministero della Salute, Mirella Taranto, Istituto Superiore di Sanità, Fabio Mazzeo, AIFA e Agostino Carloni, Farmindustria) e giornalisti esperti del settore come Stefano Marroni (Vice Dir. TG2), Daniela Minerva (Caporedattore di Repubblica) e Annalisa Manduca (RAI Radio1).

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