Il Nobel per la Medicina va alla ricerca contro malaria e infezioni

nobel- Pe3K/Shutterstock.comIl Nobel per la Medicina 2015 è stato assegnato a tre ricercatori che hanno deciso di investire il loro tempo nello studio di patologie che colpiscono 600 milioni di persone l’anno nelle aree più povere del mondo. Sono malaria, cecità fluviale ed elefantiasi e per queste patologie Youyou Tu, William Campbell e Satoshi Omura hanno fornito le prime armi efficaci per ridurre notevolmente il numero delle vittime vincendo dunque il Nobel. Campbell e Omura sono stati premiati per le loro ricerche contro i nematodi, parassiti responsabili di diverse infezioni e la dottoressa Tu per aver scoperto nel 1972 l’artemisinina, oggi l’antimalarico più usato al mondo.

Queste gravissime malattie provocate da parassiti sono principalmente diffuse nelle regioni tropicali di Africa, Asia e Sudamerica. Con 500 milioni di nuovi casi e 1 milione di vittime l’anno, la malaria è una delle più diffuse e gravi malattie al mondo, ma per contrastarla non esistono molte armi efficaci. Si tratta di una malattia tropicale trasmessa dalle zanzare del genere Anopheles e contro la quale l’efficacia di farmaci tradizionali, come chinino e clorochina, è andata diminuendo nel tempo. Grazie all’artemisinina la lotta alla malaria ha avuto una notevole spinta in avanti. Il farmaco ha permesso di ridurre la mortalità di oltre il 20%, il che si traduce in almeno 100.000 vite salvate ogni anno nella sola Africa.

Meno note ma quasi altrettanto implacabili sono la cecità fluviale (oncocercosi) e le elefantiasi (filariosi linfatica), che insieme colpiscono più di 100 milioni di persone l’anno. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) l’oncocercosi ha finora reso cieche più di 3 milioni di persone nel mondo. Viene trasmessa con le punture di un moscerino le cui larve si sviluppano nell’acqua corrente.

L’elefantiasi è provocata da un verme (nematode) che si annida nei vasi linfatici facendo gonfiare gli arti in modo abnorme e invalidante. Il parassita viene trasmesso con le punture di zanzara e l’inizio della malattia si manifesta con sintomi comuni come malessere diffuso, febbre e cefalee. Nella fase più avanzata provoca invece gonfiori cronici molto debilitanti fino alla vera e propria elefantiasi, ossia l’ingrossamento abnorme degli arti. Nelle zone tropicali e sub tropicali l’elefantiasi colpisce circa 90 milioni di persone e fino a qualche tempo fa era molto difficile da contrastare.

Credit: Pe3k/Shutterstock.com

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