Il futuro? Meglio non conoscerlo

Tempi duri per i chiromanti. La lettura della mano non va più di moda e anzi la maggior parte delle persone non vuole neanche sapere cosa succederà nel proprio futuro. A rivelarlo è uno studio del Max Planck Institute for Human Development, in Germania, e dell’Università di Granada, in Spagna, pubblicato su Psychological Review.

La ricerca
Gli studiosi hanno svolto due sondaggi in entrambi i Paesi, che hanno coinvolto in totale poco più di 2.000 persone. I partecipanti sono stati interrogati con un questionario su una
vasta gamma di potenziali eventi, sia positivi che negativi. Ad esempio, è stato chiesto loro se volessero sapere chi avrebbe vinto una partita di calcio, cosa avrebbero ricevuto in dono a Natale, o ancora se il loro matrimonio sarebbe durato o finito con un divorzio.

Dai risultati è emerso che tra l’85 e il 90% delle persone non volevano sapere cosa le attendeva in merito a futuri eventi negativi, e tra il 40 e il 70% preferivano non avere anticipazioni neppure sugli eventi positivi. Solo l’1% era comunque curioso di sapere cosa aveva in serbo il futuro.

C’era una sola eccezione, che riguardava una specifica domanda del questionario relativa al sesso di un eventuale nuovo figlio. In questo caso, solo il 37% degli intervistati non voleva sapere quale fosse. “Voler sapere sembra essere la condizione naturale del genere umano.

Le persone non sono solo invitate, ma molto spesso partecipano a programmi di diagnosi precoce per lo screening del cancro o fanno regolari controlli sanitari, sottopongono i loro bambini non ancora nati a decine di test genetici prenatali – evidenzia Gerd Gigerenzer, autore principale dello studio – ma il non voler deliberatamente sapere non solo esiste, si tratta di un diffuso stato d’animo”.

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