
GiĂ nel 2016 un’altra ricerca aveva dimostrato che i cosiddetti “neuroni Gps” si attivano non soltanto quando ci muoviamo nello spazio, ma anche quando si apprendono nuove conoscenze. “Mettendo insieme tutte le precedenti scoperte abbiamo ipotizzato che il cervello si basi su una mappa mentale, senza differenze tra spazi reali o spazi virtuali tra le varie dimensioni dei nostri pensieri”, spiega Jacob Bellmund, alla guida del gruppo. “Il treno dei pensieri quindi viaggia davvero lungo un percorso tra queste dimensioni”.
Questi processi si rivelano particolarmente utili quando ci si trova di fronte ad esperienze o situazioni nuove e sconosciute: usando la mappa delle conoscenze in proprio possesso si può prevedere il grado di somiglianza tra una cosa nuova e le nozioni giĂ acquisite. Ad esempio, pur non avendo mai visto un leopardo, si può “posizionarlo” correttamente nella mappa se abbiamo giĂ incontrato altri grandi felini come tigri e leoni. “Siamo in grado di generalizzare le situazioni nuove che affrontiamo quotidianamente”, aggiunge Bellmund, “e decidere il comportamento migliore da adottare”.
