Ictus: rete regionale e trombolisi in 60 minuti, le chiavi del successo terapeutico

ictus(Reuters Health) -La collaborazione regionale tra centri, associata alla trombolisi con infusione a base di fattore tissutale di attivazione del plasminogeno (tPA), riduce tempi d’intervento e migliora gli outcome. È quanto emerge da un report pubblicato da Circulation – Cardiovascular Quality and Outcomes, redatto da un gruppo di ricercatori statunitensi. Già diversi studi avevano messo in correlazione positiva la tempestività dell’intervento con la migliore performance trombolitica. Alla luce di queste evidenze, la Brain Attack Coalition  e altre linee guida degli USA hanno stabilito che, in caso di ictus cerebrale, il tempo critico, utile per la riduzione delle complicanze emorragiche, per l’intervento di trombolisi farmacologica con tPA, debba essere inferiore a 60 minuti.

Lo studio
Sulla base di queste premesse, Shyam Prabhakaran della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago e colleghi hanno valutato l’impatto dell’apprendimento collaborativo regionale tra 15 centri di cura dell’ictus primario nella zona di Chicago, nella regione dell’Illinois, focalizzandosi sulla riduzione del tempo critico. I ricercatori hanno utilizzato  e implementato un modello di apprendimento collaborativo a cinque componenti: un leader per il miglioramento della qualità del servizio, un esperto di ictus, un team multidisciplinare provenienti da ogni singolo sito, una collaborazione faccia a faccia, e definizione dell’obiettivo (tempo critico di intervento con la trombolisi <60 minuti  per oltre il 50% dei pazienti trattati con tPA). I risultati ottenuti nella zona di Chicago sono stati poi confrontati con quelli di 15 centri per la cura dell’ictus della zona di St. Louis, nel Missouri.

Le conclusioni
Si è così evidenziato che entro il primo trimestre dopo l’implementazione del modello collaborativo di apprendimento, il tempo mediano critico per la trombolisi con tPA è diminuito da 73 minuti (tempo limite d’intervento <60 minuti nel 40,9% dei pazienti) a 59 minuti (tempo limite <60 minuti nel 50,0%). E questi miglioramenti – hanno precisato gli autori – sono stati mantenuti nei trimestri successivi, senza ulteriori cali del tempo limite. In un modello aggiustato combinato, la diminuzione del tempo critico limite medio per trimestre è stato significativamente maggiore a Chicago rispetto a St. Louis (2.24 min vs 1,60 min, p = 0,043). In conclusione, gli autori caldeggiano l’impiego di modelli di acquisizione collaborativa regionali strutturati per il miglioramento della qualità del servizio a livello dei sistemi di assistenza rapida (centri di primo soccorso) e sostenibile nel trattamento dell’ictus. E tali modelli possono essere strutturati per l’ottimizzazione di differenti punti critici del flusso collaborativo.

Fonte: Circ Cardiovasc Qual Outcomes 2016

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

 

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