I micropori pieni d’acqia presenti nella roccia calda potrebbero aver agito come culle nelle quali ha avuto inizio la vita: è stato infatti dimostrato che i gradienti di temperatura nei sistemi porosi possono promuovere la replicazione ciclica e la comparsa degli acidi nucleici. Uno dei principali presupposti per le origini della vita consiste nel fatto che biomolecole relativamente semplici devono aver avuto l’opportunità di formare strutture più complesse, che fossero in grado di riprodursi e conservare informazioni genetiche in una forma chimicamente stabile. Questo scenario però richiede un qualche modo di accumulare i precursori molecolari in forme altamente concentrate in soluzione: nei primi oceani, questi composti sarebbero stati presenti in concentrazioni praticamente inconsistenti. Un esperimento ha però dimostrato che applicando ad una roccia un forte calore da un solo lato l’acqua presente nei suoi micropori si concentra nell’altro, creando quindi le condizioni necessarie alla formazione ed alla replicazione di strutture molecolari complesse grazie al gradiente di temperatura. Secondo gli scienziati, la vita costituisce fondamentalmente un fenomeno termodinamico non equilibrato, e questo spiega come mai la comparsa delle prime forme di vita richieda uno squilibrio a livello locale determinato da una fonte energetica esterna, come ad esempiouna differenza di temperatura imposta dall’esterno del sistema: la semplicità con cui è stato possibile replicare questo processo ha sorpreso persino gli scienziati stessi. (Nature Chemistry online 2015, pubblicato il 27/1)
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