
Lo studio
Nello studio i ricercatori hanno esaminato i dati degli esiti di gravidanza in 4.307 donne che non avevano avuto procedure chirurgiche cervicali e li hanno confrontati con un campione di 322 donne sottoposte a intervento per rimuovere le lesioni pre-cancerose, e un altro campione di 847 donne sottoposta a biopsia cervicale per indagare eventuali anomalie displastiche. Le donne sottoposte a interventi chirurgici per asportare almeno un centimetro di tessuto displastico hanno avuto più del doppio delle probabilità di dare alla luce neonati pretermine o neonati sottopeso rispetto a quelle che non sono mai state sottoposte ad alcuna procedura cervicale. Non solo; le donne che hanno partorito entro un anno dall’intervento chirurgico hanno mostrato un rischio triplicato di avere complicanze. All’interno del gruppo di donne sottoposte a intervento chirurgico cervicale si concentrava il maggior numero di fumatrici, sovrappeso o obese e puerpere. Sono state esaminate anche le tipologie di intervento. Circa il 5% delle pazienti che ha avuto procedure di ablazione ha dato alla luce neonati prematuri, rispetto al 10% di quelle alle quali era stato asportato meno di 1,6 centimetri di tessuto. Se il tessuto asportato superava questo valore il 28% delle donne aveva una gravidanza pretermine. Solo il 7% delle donne che non avevano subito procedure cervicali aveva dato alla luce neonati prematuri, così come l’8% delle donne che erano state sottoposte solamente biopsie. Le donne che hanno subito l’escissione di meno di 1 centimetro di tessuto hanno avuto probabilità 2,2 volte maggiori di avere bimbi sottopeso alla nascita.
Fonte: PLoSone 2017
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
