Gene della demenza: se ereditato compromette le abilità cognitive già a 3 anni

GeniUn particolare gene associato alla malattia di Alzheimer, può influenzare il cervello e le abilità cognitive dei bimbi nell’infanzia, già a partire dai tre anni. I piccoli che lo ereditano hanno un ippocampo, area del cervello dedicata alla memoria, più piccolo
del 5% e totalizzano la metà dei punteggi rispetto ai coetanei nei test sulle abilità cognitive. A rivelarlo è una ricerca dell’Università delle Hawaii, pubblicata su Neurology, i cui risultati secondo gli studiosi sono importanti perché potrebbero portare a identificare molto precocemente chi è a rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.

La ricerca
Per lo studio sono state effettuate delle scansioni cerebrali e dei test su memoria e capacità cognitive in 1.187 bambini e ragazzi di età compresa tra 3 e 20 anni. L’attenzione degli studiosi si è focalizzata sul gene Apoe, localizzato sul cromosoma 19. Una variante di questo gene, chiamata Apoe4, è legata allo sviluppo di Alzheimer e può essere trasmessa da uno o da entrambi i genitori, e i bimbi che ne sono portatori hanno un ippocampo più piccolo e peggiori risultati nei test cognitivi e di memoria, con quelli che hanno ereditano questa variante da entrambi i genitori (in tutto erano appena 30 su 1.000 nello studio) che totalizzano la metà dei punteggi rispetto ai coetanei anche nei test di attenzione.

Passati gli otto anni di età, però, i bambini hanno risultati normali. “Lo studio di questi geni nei bambini può darci le prime indicazioni su coloro che possono essere a rischio di demenza in futuro e forse anche aiutarci a sviluppare modi per prevenire la malattia o rallentarne lo sviluppo”, spiega l’autrice principale della ricerca, Linda Chang.

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