Evoluzione: ogni 2 generazioni una specie nuova. Nuovo studio sui fringuelli di Darwin

Per una nuova specie bastano solo due generazioni. A rivelarlo è uno studio, pubblicato su Science, condotto sui fringuelli delle isole Galapagos. Dopo gli studi di Charles Darwin di 150 anni fa, questo piccolo volatile torna sotto i riflettori degli esperti.

Un gruppo di biologi dell’Università americana di Princeton insieme con i colleghi dell’Università svedese di Uppsala ha analizzato per decenni il profilo genetico di una specie di fringuelli, comparsa 40 anni fa su una delle 13 isole vulcaniche dell’arcipelago delle Galapagos, l’isola Daphne Major. Hanno notato così caratteristiche diverse dalle altre tre specie presenti nell’isola, come dimensioni e forma del becco, tipo di canto.

“Abbiamo scoperto che quella specie appartiene a una nuova linea evolutiva, nata dall’incrocio tra due specie diverse”, ha spiegato Leif Andersson, dell’Università di Uppsala, tra i coordinatori della ricerca. “Ciò che ci ha sorpreso – ha aggiunto – è che la comparsa della nuova specie sia avvenuta solo dopo due generazioni”. I fringuelli delle Galapagos sono uno degli esempi di come la selezione naturale sia alla base della biodiversità.

Se ne conoscono quasi 20 specie diverse, tutte discendenti da un progenitore comune che ha colonizzato l’arcipelago tra 1 e 2 milioni di anni fa. Darwin ne ha studiato a lungo le caratteristiche morfologiche, come la forma del becco, prima di formulare la sua teoria dell’evoluzione. In base alle sue conclusioni, perché nuovi individui possano definirsi membri di una nuova specie devono essere competitivi nel procurarsi le risorse necessarie alla propria sopravvivenza.

Per Sangeet Lamichhaney, primo autore dello studio, “la combinazione di variabilità genetica e selezione naturale ha permesso, a partire dall’incrocio di due diverse specie di fringuelli, l’evoluzione di una nuova specie con un becco unico, che le ha permesso di occupare una nuova nicchia ecologica. Al momento non siamo in grado di dire quanto a lungo potrà sopravvivere – ha concluso il biologo – ma siamo certi che Darwin sarebbe stato molto interessato nel leggere questo nuovo studio sui fringuelli”.

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