
“È piuttosto eccezionale”, ha riferito la portavoce del ministero Jessica Ilunga, commentando i dati pubblicati nel suo bollettino giornaliero sull’epidemia.
Gli attacchi di gruppi armati hanno ostacolato gli sforzi internazionali per controllare quest’esplosione di casi, la peggiore nella storia del Congo, con oltre 380 persone infettate di cui i due terzi sono decedute.
Il numero di nuovi casi è aumentato il mese scorso e un comitato d’emergenza di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a ottobre ha dichiarato che l’epidemia probabilmente sarebbe peggiorata significativamente se non si fosse accelerata la risposta.
Trattamento, programmi di vaccinazione e sepolture sicure delle vittime sono stati interrotti da un’ondata di violenza e da una profonda sfiducia locale dei dirigenti sanitari.
Mercoledì scorso, 12 soldati congolesi sono stati uccisi insieme a sette pacieri dell’ONU in scontri con le milizie vicino all’epicentro dell’epidemia.
Fonte: Reuters Staff
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
