
Ma quando insieme ai suoi colleghi ha cercato studi precedenti sull’argomento, è rimasto sorpreso dal fatto che non erano state effettuate molte ricerche sugli esercizi eseguiti in acqua dalle persone con diabete di tipo 2. “Questi studi avevano pochi partecipanti, cosa che ha reso difficile comprendere appieno come gli esercizi in acqua possono far bene agli individui con diabete di tipo 2”. Per questo i ricercatori hanno deciso di aggregare i risultati in una metanalisi per avere un quadro più ampio.
La metanalisi
Il gruppo di lavoro ha attinto a nove precedenti studi pubblicati che avevano esaminato gli esercizi in acqua e i livelli di glicemia nelle persone con diabete di tipo 2. Questiesercizi comprendevano camminata, corsa o bicicletta in acqua e vari tipi di fitness, sempre in acqua. Due studi avevano confrontato direttamente gli esercizi in acqua con quelli su terra. Il resto aveva comparato i soggetti che si esercitavano in acqua con persone simili ma sedentarie o aveva messo a confronto gli individui stessi prima di iniziare un programma di esercizio e dopo otto settimane o più di attività in acqua.
Il team ha riscontrato che, dopo otto settimane, chi aveva svolto gli esercizi in acqua aveva ridotto l’HbA1C nella stessa misura di chi si era esercitato a terra.
Inoltre, dopo 8-12 settimane di esercizi in acqua, gli individui mostravano miglioramenti per quanto rigiardava pressione, colesterolo e trigliceridi.
La maggior parte degli studi presi in considerazione erano a breve termine, quindi sono necessarie ulteriori ricerche per capire come, in un arco di tempo più lungo, gli esercizi in acqua siano paragonabili a quelli al di fuori di essa.
“Anche se questa metanalisi potrebbe essere sufficiente per dimostrare miglioramenti nei livelli di glicemia, sarebbe importante condurre ricerche a più lungo termine per diverse ragioni- aggiunge Boule -Primo, l’adesione a programmi di esercizio a lungo termine è ardua e le difficoltà di accesso a una piscina (per es., costi, distanza, disponibilità del programma, ecc) potrebbero rendere tale adesione ancora più difficile rispetto ad altre attività come la camminata. In secondo luogo uno studio più a lungo termine potrebbe essere particolarmente pertinente per persone con limitazioni fisiche all’esercizio, come un dolore articolare.I miglioramenti nella forma fisica e le riduzioni dei dolori articolari potrebbero tradursi in un aumenoi della capacità dei soggetti di essere fisicamente attivi in altri modi, al di fuori della piscina. Se così fosse, gli esercizi in acqua potrebbero ulteriormente aiutare a migliorare gli esiti in termini di qualità della vita, come salute mentale e funzionalità fisica”.
Fonte: Acta Diabetologica 2017
Shereen Lehman
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
