E’ proprio il caso di dire che la salute parte dalla bocca. Sì perché secondo uno studio guidato dal First Affiliated Hospital della Sun Yat-sen University di Guangzhou, in Cina, e presentato alle American Heart Association’s Scientific Sessions 2017, curare la parodontite, patologia che porta alla distruzione dei tessuti che sostengono i denti, potrebbe aiutare ad abbassare la pressione arteriosa in coloro che sono a rischio di ipertensione.
La ricerca
Per lo studio sono stati presi in esame 107 uomini e donne in Cina, dai 18 anni in su, che si trovavano in uno stato di pre-ipertensione, e con problemi parodontali di livello moderato o severo.
I ricercatori hanno mostrato che l’applicazione con la maggiore accortezza possibile delle regole di igiene orale, rimuovendo in particolare la placca che si annida sulla linea che delimita le gengive, a cui vanno aggiunti però trattamenti intensivi come la somministrazione di antibiotici e l’estrazione dei denti quando necessario, oltre che una pulizia profonda fino alle radici dei denti da effettuare in anestesia, possono fare la differenza anche in termini di pressione e le differenze si riscontrano già a partire da un mese dopo.
Trenta giorni dopo il trattamento, infatti, i livelli di pressione massima erano di circa tre punti più bassi in coloro che erano stati sottoposti a trattamenti intensivi, mentre tre mesi dopo la massima scendeva di otto punti e la minima di circa quattro. Sei mesi dopo i valori della massima scendevano addirittura di tredici punti, quelli della minima di dieci.
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