Demenze: nuova possibile cura da due farmaci per tumori e depressione

Nuove speranze si accendono per la cura dell’Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative da prioni, come quella di Creutzfeld-Jakob da due farmaci impiegati contro il cancro e la depressione. Come spiegano nello studio, pubblicato su Brain, i ricercatori del Medical Research Council di Leicester, questi medicinali sono stati in grado nei topi di ripristinare la produzione di proteine nel cervello

L’antidepressivo è un farmaco già in uso chiamato trazodone, mentre il composto anti-tumorale è il dibenzoilmetano ed è in sperimentazione. Secondo la coordinatrice della ricerca, l’italiana Giovanna Mallucci, è ora possibile condurre una sperimentazione clinica per verificare se l’effetto protettivo visto nei topi può essere replicato anche nell’uomo.

“Nel giro di 2-3 anni potremo sapere se questo approccio può rallentare la progressione della malattia. Sarebbe il primo passo per trattare queste malattie”, commenta Mallucci. “Il trazodone è già stato usato per trattare i sintomi di pazienti agli stadi più avanzati di demenza, quindi già sappiamo che è sicuro – continua – Dobbiamo ora verificare se questi farmaci, ai primi stadi della malattia, possono arrestarla o rallentare la sua progressione”.

Già nel 2013, lo stesso gruppo di ricercatori era riuscito per la prima volta a bloccare la morte delle cellule cerebrali in un animale, ma il composto non era risultato adatto per l’uomo, visto che causava danni al cervello. I ricercatori hanno quindi testato più di 1.000 farmaci già fatti sui vermi nematodi, sulle cellule umane in laboratorio e sui topi.

Di questi, due hanno appunto mostrato di prevenire una forma di demenza e una malattia da prioni, fermando la morte delle cellule cerebrali. “Hanno avuto un effetto protettivo ed evitato deficit di memoria, paralisi e disfunzioni cerebrali”, conclude Mallucci.

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