Demenza senile: il test dell’andatura dual-task ne predice la progressione

(Reuters Health) – Il test dell’andatura dual-task, che si esegue osservando una persona quando cammina svolgendo un’altra attività che comporti uno sforzo mentale, consentirebbe di individuare la progressione a demenza in persone con lieve disabilità cognitiva (MCI – Mild Cognitive Impariment). A dimostrarlo è stato lo studio Gait and Brain, coordinato da Manuel Montero-Odasso del Parkwood Institute di London, in Canada, i cui risultati sono stati pubblicati su JAMA Neurology.

La premessa
La disabilità cognitiva lieve è associata a un aumento di 10 volte del rischio di progressione a demenza, ma quasi un terzo delle persone con MCI resta clinicamente stabile o torna al normale funzionamento cognitivo.

Lo studio
Per lo studio, Montero-Odasso e colleghi hanno esaminato l’associazione diretta tra la performance al test dell’andatura dual-task e l’incidenza della demenza su 112 partecipanti per sei anni di follow-up. Durante il test dell’andatura, i partecipanti erano invitati a fare altre attività come contare a ritroso da 100 a uno o nominare degli animali. All’inizio dello studio, la velocità della sola andatura era simile tra tutti i partecipanti, ma nelle persone in cui era progredita la demenza, la velocità nel test dell’andatura dual-task era significativamente inferiore, mentre era maggiore la percentuale di velocità iniziale persa, rispetto ai partecipanti in cui non c’era stata progressione della demenza. In particolare, il fatto di camminare mentre si contava a ritroso o mentre di nominavano animali erano entrambi associati a progressione, con un aumento del rischio rispettivamente di 3,79 e 2,41.

I commenti
“Anche se era un risultato che ci aspettavamo – ha dichiarato Montero-Odasso – siamo rimasti sorpresi dall’efficacia della capacità predittiva di questo test, che sembrerebbe essere migliore o superiore rispetto ai test cognitivi”. Secondo il ricercatore canadese, un semplice esame come quello eseguito “potrebbe servire a fare uno screening per selezionare quali pazienti potrebbero avere maggiore bisogno di ulteriori esami più invasivi o costosi, inclusi biomarkers biologici e di imaging”. Secondo Rebecca MacAulay, dell’Università del Maine di Orono, che ha recentemente indagato la sensibilità nella valutazione della MCI attraverso il test dual-task, si tratta di risultati importanti, il problema però potrebbe essere costituito dai costi. “Il sistema GAITRITE, utilizzato in questo studio – ha spiegato – è il migliore in circolazione per l’esame dell’andatura dual-task, ma è uno strumento abbastanza costoso e richiede anche un certo spazio per l’installazione. Dunque dovrebbero essere sviluppati apparecchi più convenienti e portatili”.

 

Fonte: JAMA Neurology

di Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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