Da Car-T speranza per tumore solido dei bambini

Le Car-T, terapie innovative finora impiegate contro i tumori del sangue, potrebbero essere utili anche per la cura dei tumori solidi e in particolare contro il neuroblastoma, il tumore pediatrico più diffuso che ha origine nelle cellule nervose. A evidenziarlo sono i risultati di uno studio pre-clinico pubblicato su Nature Communications.

La terapia Car-T consiste nel prelevare le cellule immunitarie del paziente, reingegnerizzarle per renderle capaci di riconoscere e attaccare l’antigene presente sulla superficie delle cellule tumorali e reintrodurle poi nel sangue del paziente. Nel caso di tumori solidi, come il neuroblastoma, gli antigeni da colpire si trovano anche nei tessuti sani e la Car-T rischierebbe di colpire anche quelli.

“Avevamo bisogno di un modo per salvare le cellule e i tessuti sani”, spiega Babak Moghimi, primo autore dello studio. Per farlo, il team ha utilizzato la tecnologia SynNotch, che attribuisce alle cellule immunitarie la capacità di prendere di mira con precisione le cellule tumorali, modulando la loro attività in base alle circostanze, utilizzando un antigene come target e un altro come gate. I linfociti entrano in azione solo in presenza del doppio segnale, limitando così il rischio di colpire tessuti sani.

I ricercatori del Children’s Hospital di Los Angeles hanno usato, in modelli animali e in colture cellulari, due antigeni presenti nel tumore pediatrico, il GD2 come gate e il B7H3 come target. E i risultati sono promettenti. Sui topi, infatti, la terapia ha boccato la progressione del neuroblastoma metastatico e senza effetti tossici.

 

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