
Tra il 2014 e il 2015 sia NuSTAR che XMM-Newton hanno osservato nei raggi X il buco nero super-massivo in NGC 1068. Ad agosto 2014, NuSTAR ha osservato un picco di luminosità provenire dal buco nero. NuSTAR è in grado di rilevare raggi X di più alta energia rispetto a XMM-Newton, i soli potenzialmente in grado di attraversare le dense nubi di materia che circondano il buco nero in NGC 1068. Secondo il team di scienziati questo improvviso picco di raggi X ad alta energia è stato causato da una temporanea riduzione dello spessore del materiale che oscurava il buco nero.
Per Fabrizio Nicastro, dell’Inaf-Osservatorio di Roma, ”ora sappiamo che le mura di materia che circondano il buco nero non sono stazionarie e monolitiche, ma presentano grossi squarci e si muovono in modo turbolento intorno al buco nero, lasciandolo intravedere di tanto in tanto”. Occorrono ulteriori ricerche per chiarire le possibili cause, ma secondo Simonetta Puccetti dell’Inaf-Osservatorio di Roma e dello Science Data Center dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), le turbolenze di queste strutture potrebbero essere generate dal buco nero mentre ingurgita la materia o al contrario da agglomerati di materia di densità diverse che precipitano sulla struttura dall’esterno.I ricercatori avvisano però che cosa renda così disomogeneo il guscio di un buco nero rimane ancora avvolto nel mistero, certamente studi futuri e percorrendo questa strada scopriremo anche questo.
