Cosa hanno in comune il comitato del premio Nobel e gli insetti volanti?

Led notturno

Gli esseri umani amano i LED, al punto da attribuire ai loro scopritori il premio Nobel per la fisica. Data la loro efficienza elettrica e la durata molto prolungata, questi notevoli diodi in grado di emettere luce vengono usati sempre più spesso come fonti di illuminazione primaria, e gli esperti affermano che potrebbero aiutare a ridurre il consumo mondiale di elettricità e materiali per l’illuminazione. E’ però emerso che la popolarità dei LED va oltre la sola specie umana, e non si tratta esattamente di una buona notizia: un recente studio ha accertato che gli invertebrati volanti, ossia gli insetti, vengono attratti molto più dai LED che dalle tradizionali forme di illuminazione per esterni. Questa attrazione potrebbe avere alcune conseguenze negative a lungo termine su vari ecosistemi. Ciò che gli insetti amano nei LED è il colore dei diodi: è ben noto che essi vengano attratti dalla luce bianca o gialla, ma vengono attratti ancor più dalla luce blu. Molti LED bianchi sono di fatto LED blu con una copertura in fosforo giallo, e la combinazione di blu e giallo crea la luce bianca. Gli insetti però possiedono speciali fotorecettori che possono distinguere la luce blu all’interno della risultante luce bianca. I LED potrebbero attrarre più insetti nelle aree urbane, interferendo con le naturali reti alimentari, portando ad un aumento delle infestazioni ed alla diffusione di specie invasive come la falena vagabonda. Pertanto, il diodo ecologico che tutti amano potrebbe non essere così amichevole, dopotutto. Di certo questo non significa che l’impiego dei LED verrà scoraggiato del tutto, ma è necessario uno sforzo collaborativo fra ecologi ed ingegneri elettrici per ideare un modo di sviluppare i LED minimizzandone l’impatto ecologico. (Ecological Applications 2014: 24: 1561-8)

Post correlati

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Popular Science Italia © 2024