E’ stato identificato un importante fattore nel processo che determina lo stress: si tratta della proteina chiamata secretagoghina, che svolge un ruolo importante nel rilascio dell’ormone dello stress noto come CRH, e che soltanto allora consente ai processi stressanti nel cervello di essere trasmessi alla ghiandola pituitaria e poi agli organi. Se fosse possibile sopprimere questa proteina, sarebbe teoricamente possibile anche eliminare lo stress fisico. Questo meccanismo potrebbe essere impiegato nelle persone che soffrono di depressione, esaurimento o sindrome da stress post-traumatico, ma anche nei casi di stress cronico ingenerato semplicemente dal dolore. Se ad un periodo di stress segue una rapida ripresa, corpo e mente tornano a lavorare normalmente, ma le conseguenze dello stress cronico sono terribili, e possono portare ad esempio ad una maggiore vulnerabilità alle infezioni o all’ipertensione, al diabete ed a malattie cardiovascolari passando da cefalee croniche, osteoporosi o soltanto da quel fastidioso sintomo noto come “tinnito”, che si verifica quando le orecchie prendono a fischiare continuamente senza alcun motivo apparente. Le malattie dovute allo stress sono sempre più frequenti, e costituiscono un grave carico per i sistemi sanitari. La European Agency for Safety and Health at Work ha quindi dedicato il 2014 all’argomento dello stress: alcuni studi dimostrano che in Europa più del 50% dei giorni di malattia richiesti dagli impiegati si può attribuire ad una qualche forma di stress, e secondo una ricerca condotta in Austra, lo stress causa al loro bilancio nazionale una perdita di sette miliardi di euro all’anno. Manteniamo la calma. (EMBO J online 2014, pubblicato il 29/10)
Post correlati
-
Diabete: cellule dello stomaco trasformate in “beta-simili”, nuova possibile soluzione terapeutica
Facebook WhatsApp LinkedIn Le cellule staminali dello stomaco possono essere convertite in... -
Intelligenza artificiale scopre un potente nuovo antibiotico
Facebook WhatsApp LinkedInUn programma basato sull’intelligenza artificiale ha scoperto un nuovo antibiotico... -
Alzheimer, ultranovantenni resilienti alla malattia
Facebook WhatsApp LinkedIn Un team dell’Università della California di Irvine, guidato da...