
L’analisi è stata realizzata da un team internazionale coordinato da Rupert Bourne della Anglia Ruskin University, che ha esaminato i dati di 188 paesi. La percentuale di persone con problemi di vista sta diminuendo, sottolinea lo studio, ma per effetto dell’invecchiamento i numeri assoluti sono destinati a crescere.
Per i difetti visivi, che anche se meno gravi della cecità completa portano comunque ad un peggioramento della qualità della vita, si passerà da 200 a 550 milioni di persone colpite, in prevalenza nei paesi di Asia e Africa sub-sahariana. Secondo gli esperti un maggiore accesso a interventi come la chirurgia della cataratta o ai semplici occhiali, potrebbe invertire il trend.
“Anche difetti piccoli della vista possono incidere pesantemente sulla vita delle persone – scrivono gli autori – ad esempio impedendo di guidare. Gli interventi in questo campo sono tra quelli che danno il ritorno economico più grande”.
