Niraparib è un PARP inibitore che porta a un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione nelle pazienti con carcinoma ovarico epiteliale avanzato. In una revisione pubblicata dalla rivista International journal of Gynecological Cancer, i ricercatori si concentrano sugli eventi avversi associati a niraparib…
LeggiCanale Medicina: Tumore ovarico
La metilazione di BRCA1 aumenta il rischio di incidenza del carcinoma ovarico
Circa il 25% di tutti i tumori al seno triplo negativo (TNBC) e dal 10% al 20% dei tumori ovarici sierosi di alto grado (HGSOC) sono caratterizzati dalla metilazione del gene BRCA1. La metilazione di BRCA1 costituzionale è stata osservata nei tessuti normali di…
LeggiCarcinoma ovarico: PARPi efficaci indipendentemente dalle mutazioni del tumore
La Food and Drug Administration ha approvato i farmaci PARP inibitori nella terapia di mantenimento nel tumore ovarico con mutazioni nei geni BRCA, con deficit di ricombinazione omologa (HRD) e in caso di carcinoma ovarico ricorrente sensibile al platino. Un’applicazione clinica pubblicata nel 2021…
LeggiGestione dei tumori ovarici borderline
I tumori borderline sono tumori ovarici epiteliali maligni con un’incidenza molto bassa, l’esperienza nella diagnostica e nel trattamento di questi tumori è ancora rara. In uno studio pubblicato dalla rivista Journal of Ovarian Research i ricercatori presentano e analizzano i dati di donne con…
LeggiEfficacia e sicurezza nel mondo reale dei PARPi
In uno studio pubblicato dalla rivista Annals of Pharmacotherapy, i ricercatori hanno valutato il tasso di risposta, la durata del trattamento, il tempo alla progressione (TTP) e le tossicità di olaparib, niraparib e rucaparib in pazienti con mutazioni somatiche dei geni BRCA e con…
LeggiOrganoidi derivati dal paziente per prevedere la risposta dei PARPi
Poiché l’uso di PARP inibitori nella gestione del carcinoma ovarico epiteliale durante tutto il ciclo di vita del trattamento è sempre più comune, è necessario sviluppare dei test funzionali, complementari ai test genomici, per studiare la sensibilità e la resistenza ai PARPi. In uno…
LeggiL’inibizione di SIK2 migliora l’attività dei PARPi nel tumore ovarico
I ricercatori di diversi centri in Inghilterra e negli Stati Uniti hanno scoperto che due inibitori della chinasi 2 (SIK2) inducibili dal sale, ARN3236 e ARN3261, sono in grado di ridurre le funzioni di riparazione della rottura del doppio filamento del Dna. Questi inibitori,…
LeggiSmall molecule che cambiano il panorama del tumore ovarico
Il carcinoma ovarico è uno dei tumori ginecologici più letali, tuttavia, di recente, l’uso di nuove small molecule ha permesso una gestione più efficace delle pazienti con carcinoma ovarico. In una revisione pubblicata dalla rivista Expert Opinion on Pharmacotherapy, dei clinici italiani hanno analizzato…
LeggiBiopsia ecoguidata transvaginale in pazienti con sospetto carcinoma ovarico
La biopsia ecoguidata può essere un metodo fattibile, sicuro e accurato per fornire una diagnosi istologica in pazienti sospette con carcinoma tubo-ovarico avanzato. Lo suggerisce uno studio pubblicato dalla rivista International Journal of Gynecological Cancer. I ricercatori del Policlinico Universitario Agostino Gemelli hanno…
LeggiFitochimici naturali per prevenire gli effetti collaterali nel carcinoma ovarico
Il carcinoma ovarico è tra i tumori maligni più comuni in ginecologia ed è caratterizzato da esordio insidioso, scarsa differenziazione, elevata malignità e alto tasso di recidiva. Numerosi studi hanno dimostrato che i PARP inibitori possono migliorare la sopravvivenza libera da progressione (PFS) nelle…
LeggiCombinazione di niraparib e anlotinib nel carcinoma ovarico resistente al platino
Le pazienti con carcinoma ovarico ricorrente resistente al platino affrontano una prognosi infausta e dispongono di opzioni terapeutiche limitate. Gli antiangiogenici a singolo agente e i PARP inibitori mostrano entrambi alcune attività nelle malattie resistenti al platino. La rivista eClinicalMedicine ha di recente pubblicato…
LeggiCombinazione di brachiterapia interstiziale e PARPi nel carcinoma ovarico
La combinazione di brachiterapia interstiziale ad alto dosaggio e PARP inibitori può essere un’opzione per il carcinoma ovarico epiteliale ricorrente chemioresistente. Lo suggerisce un caso clinico pubblicato dalla rivista Frontiers in Oncology. La chemioresistenza si sviluppa generalmente in pazienti con carcinoma ovarico epiteliale avanzato…
LeggiEtà di insorgenza del tumore ovarico in base al tipo di mutazione BRCA
In uno studio italiano pubblicato dalla rivista International Journal of Gynecological Cancer, i ricercatori hanno valutato l’impatto di diversi tipi specifici di mutazioni nei geni BRCA sull’età di insorgenza del carcinoma ovarico sieroso di alto grado. La coorte multicentrica, internazionale, retrospettiva comprendeva 474 pazienti…
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