Sepsi: efficacia e sicurezza dell’eparina

Le forme più gravi di sepsi e lo shock settico rappresentano la seconda più comune causa di mortalità nei pazienti critici, essendo responsabili del 10% circa dei ricoveri in terapia intensiva e dell’1,3% di tutti i ricoveri ospedalieri. Benché il tasso di mortalità associato…

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Stent coronarico, app per valutare rischio emorragico

Grazie a una semplice applicazione si potranno valutare i fattori di rischio di emorragia o di trombi nei pazienti con stent coronarico che si devono sottoporre a interventi chirurgici. È una delle novità emerse al 36/mo congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia Invasiva (Sici-Gise), in…

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Cirrosi e coagulopatie: procedure invasive ed emorragie

I test convenzionali sulla coagulazione, che valutano soltanto i fattori procoagulanti, non stimano correttamente il reale bilancio emostatico in vivo nella cirrosi epatica. E’ stato dunque effettuato uno studio prospettico multicentrico per valutare la sicurezza di varie procedure invasive in presenza di anomalie ai…

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Effetti dello zenzero sull’aggregazione piastrinica

Il potenziale effetto dello zenzero sull’aggregazione piastrinica rappresenta un motivo di preoccupazione spesso citato sia all’interno della letteratura che a livello clinico ma, sinora, non è stata mai effettuata alcuna valutazione sistematica delle evidenze disponibili. Secondo quanto prescritto dalle linee guida PRISMA, sono stati sistematicamente…

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Resezione toracica: coagulazione a rischio

I pazienti con tumori maligni polmonari o esofagei possono presentare un’ipercoagulabilità che è associata all’incremento dell’attività piastrinica. Nel caso dei tumori polmonari, l’ipercoagulabilità può essere rilevata in sede preoperatoria e non si inverte dopo una resezione completa, mentre nel caso dei tumori esofagei l’ipercoagulabilità…

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Cateterizzazione succlavia: meno complicazioni

La cateterizzazione venosa centrale della vena succlavia è associata ad un minor rischio di infezioni ematogene e trombosi sintomatiche rispetto all’inserzione a livello della vena femorale o giugulare. Secondo Jean-Jacques Parienti dell’Ospedale Universitario di Caen, autore di uno studio su 3.471 pazienti, si tratta…

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Tromboembolia venosa: sulodexide riduce recidive

Secondo i risultati dello studio multicentrico SURVET, condotto su 615 pazienti, la somministrazione orale di sulodexide in soggetti con un primo episodio di tromboembolia venosa spontanea potrebbe aiutare ad escludere recidive future senza ingenerare gravi rischi per la sicurezza. Secondo Giuseppe Andreozzi dell’Ospedale Universitario…

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Resezione toracica: pazienti a rischio coagulazione

I pazienti con tumori maligni polmonari o esofagei potrebbero presentare forme di ipercoagulabilità che sono associate ad un incremento dell’attività delle piastrine. Nel caso dei tumori polmonari, l’ipercoagulabilità può essere rilevata in sede preoperatoria e non si inverte prima della resezione completa, mentre nel…

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