Uno studio pubblicato su JAMA Cardiology ha analizzato i cambiamenti nell’attività fisica da moderata a intensa (MVPA) nel corso della vita adulta, evidenziando un declino significativo in prossimità degli eventi cardiovascolari (CVD) e una persistente riduzione anche nel periodo successivo, con importanti differenze tra…
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Quotidiano Cardiologia
Indice cuCTI associato a maggior rischio cardiovascolare negli anziani cinesi
Uno studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology ha analizzato la relazione tra l’indice cumulativo proteina C reattiva-trigliceridi-glucosio (cuCTI) e il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari (CVD) in una popolazione cinese di mezza età e anziana. L’obiettivo era valutare se il cuCTI e le sue…
LeggiSepsi grave nei bambini secondo i criteri phoenix resta sottodiagnosticata
La sepsi pediatrica acquisita in comunità rappresenta una sfida clinica rilevante, ma la sua reale incidenza rimane poco chiara a causa delle differenze nei criteri diagnostici. Uno studio prospettico osservazionale condotto in Australia e Nuova Zelanda ha cercato di chiarire l’epidemiologia della sepsi nei…
LeggiAttività fisica in calo prima e dopo eventi cardiovascolari
Un’analisi dei dati dello studio CARDIA (Coronary Artery Risk Development in Young Adults), pubblicata su JAMA Cardiology, ha evidenziato come l’attività fisica moderata o vigorosa (MVPA) tenda a diminuire progressivamente dall’età giovanile fino alla mezza età, con un successivo plateau, e come questa traiettoria…
LeggiDisfunzione atriale precoce nei pazienti con fibrillazione atriale e minime aree a basso voltaggio
Sebbene le aree atriali a basso voltaggio (LVA) siano note per costituire il substrato anatomopatologico della fibrillazione atriale (FA), nei pazienti con LVA minime (mLVA) questo substrato non è stato ancora ben caratterizzato. Uno studio recentemente pubblicato sul Canadian Journal of Cardiology ha indagato…
LeggiSettemila passi al giorno riducono la mortalità e migliorano la salute
Una revisione sistematica con meta-analisi pubblicata su The Lancet Public Health ha analizzato il rapporto tra il numero di passi quotidiani e numerosi esiti di salute, offrendo una sintesi aggiornata e completa della letteratura degli ultimi dieci anni. Il lavoro, registrato presso PROSPERO (CRD42024529706),…
LeggiSpondilite anchilosante associata a maggiore rischio di scompenso cardiaco
Sebbene studi osservazionali abbiano suggerito un legame tra spondilite anchilosante (AS) e aumentato rischio cardiovascolare, non era ancora chiaro se tale associazione fosse di natura causale. Una recente analisi pubblicata su Frontiers in Cardiovascular Medicine ha utilizzato la randomizzazione mendeliana per esplorare il rapporto…
LeggiUso di cannabis non associato a eventi cardiovascolari nei veterani anziani
L’eventuale relazione tra consumo di cannabis e rischio cardiovascolare è da tempo oggetto di dibattito. Un nuovo studio pubblicato su Circulation ha indagato l’associazione tra uso di cannabis e incidenza di eventi cardiovascolari in una coorte di veterani statunitensi anziani affetti da coronaropatia. Lo…
LeggiModulo formativo migliora la gestione farmacologica dello scompenso cardiaco
In un contesto in cui lo scompenso cardiaco (HF) colpisce oltre 6,7 milioni di adulti negli Stati Uniti e genera oltre 6,5 milioni di giornate di degenza ospedaliera all’anno, l’ottimizzazione della terapia medica guidata dalle linee guida (GDMT) rimane una sfida significativa. A fronte…
LeggiSacubitril/valsartan efficace nello scompenso anche negli anziani se tollerato
Un nuovo studio osservazionale condotto su una popolazione asiatica ha confermato i benefici clinici del sacubitril/valsartan (S/V) nei pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta (HFrEF), evidenziando come la tollerabilità al trattamento giochi un ruolo chiave, anche negli anziani. I risultati provengono…
LeggiAlterazioni cardiopolmonari persistenti nei pazienti con long Covid
Un’ampia quota di pazienti affetti da long Covid (LC) presenta, fino a un anno dall’infezione da SARS-CoV-2, anomalie cardiopolmonari rilevabili con tecniche di imaging avanzato e associate a modificazioni del profilo proteico plasmatico. È quanto emerge da uno studio prospettico pubblicato sul Journal of…
LeggiAI e rimodellamento del grasso epicardico nel diabete di tipo 2
Il tessuto adiposo epicardico (EAT) è un noto marker di rischio cardiometabolico nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2D), ma la sua distribuzione spaziale e le alterazioni strutturali sono ancora poco caratterizzate. Un nuovo studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology ha sviluppato e validato…
LeggiPredittori di eventi aritmici maggiori nella cardiomiopatia ventricolare sinistra non dilatata
La cardiomiopatia ventricolare sinistra non dilatata (NDLVC) è una condizione recentemente definita che, pur mantenendo una frazione di eiezione relativamente conservata, può esporre i pazienti a un rischio significativo di eventi aritmici maggiori (MAE). L’identificazione precoce dei pazienti a rischio di aritmie potenzialmente letali…
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