Un’analisi estesa fino a 21 anni dello studio Anglo-Scandinavian Cardiac Outcomes Trial (ASCOT) – pubblicata su Heart – conferma il beneficio duraturo dell’atorvastatina nella prevenzione cardiovascolare, anche dopo l’interruzione del trattamento randomizzato. Lo studio ha incluso 4.605 pazienti ipertesi del Regno Unito con colesterolemia…
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Quotidiano Cardiologia
Indice CTI associato al rischio di ictus nei soggetti con normo o prediabete
Un nuovo indicatore combinato, l’indice CRP-trigliceridi-glucosio (CTI), si è dimostrato utile per prevedere il rischio di ictus in soggetti di mezza etĂ e anziani, in particolare in presenza di normoglicemia o prediabete. Lo rivela uno studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology, basato sui dati della…
LeggiIpertensione e fibrillazione atriale: un legame sottovalutato da diagnosticare insieme
L’ipertensione rappresenta il principale fattore di rischio modificabile per la fibrillazione atriale (FA), una condizione aritmica sempre piĂą diffusa, soprattutto nella popolazione anziana. Secondo un articolo pubblicato su Circulation, oltre il 70% dei pazienti con FA presenta anche ipertensione, evidenziando un legame stretto tra…
LeggiFlavan-3-oli efficaci nel ridurre la pressione arteriosa e migliorare la funzione endoteliale
I flavan-3-oli, composti bioattivi presenti in alimenti comuni come cacao, tè, mele e uva, si confermano alleati promettenti nella prevenzione cardiovascolare. Una recente meta-analisi pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology ha valutato sistematicamente l’efficacia di interventi ricchi di flavan-3-oli sulla pressione arteriosa e sulla…
LeggiIntervento familiare strutturato efficace nella gestione del peso a lungo termine
Promuovere la salute cardiovascolare attraverso il coinvolgimento attivo dell’intero nucleo familiare può rappresentare una strategia efficace nella prevenzione delle malattie croniche. Un recente studio pubblicato su Annals of Family Medicine ha valutato l’efficacia di un modello strutturato di promozione della salute cardiovascolare, basato sulla…
LeggiEsercizio aerobico dopo PCI riduce il rischio cardiovascolare nei diabetici
L’attivitĂ fisica regolare si conferma un cardine nella gestione del rischio cardiovascolare nei pazienti con diabete, anche dopo interventi invasivi come l’angioplastica coronarica. Uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology ha valutato l’impatto dell’esercizio aerobico sugli esiti clinici nei pazienti diabetici sottoposti a…
LeggiEfficacia e sicurezza di eplerenone in pazienti con scompenso acuto, diabete e malattia renale
L’impiego degli antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi (MRA) nei pazienti con scompenso cardiaco (HF) è spesso limitato, soprattutto in presenza di comorbiditĂ come il diabete mellito e la malattia renale cronica (CKD). Un recente studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology ha analizzato in modo approfondito…
LeggiRiabilitazione cardiaca migliora la prognosi post-infarto anche se breve
Uno studio multicentrico giapponese pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology ha evidenziato l’impatto positivo della riabilitazione cardiaca (CR) sulla prognosi dei pazienti con infarto miocardico acuto (AMI), distinguendo gli effetti della fase ospedaliera da quelli della fase ambulatoriale. L’analisi ha incluso 4.411 pazienti ricoverati…
LeggiSintomi depressivi ricorrenti aumentano la mortalitĂ nello scompenso con frazione preservata
Uno studio pubblicato su Heart ha analizzato l’andamento a lungo termine dei sintomi depressivi nei pazienti affetti da scompenso cardiaco con frazione di eiezione preservata (HFpEF), evidenziando come alcune traiettorie depressive siano associate a un aumento significativo del rischio di mortalitĂ per tutte le…
LeggiRapporto da stress glicemico predice la mortalitĂ nei pazienti con sindrome CKM
Uno studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology ha esplorato il ruolo prognostico del rapporto da stress glicemico (SHR) nei pazienti affetti da sindrome cardiovascolare–renale–metabolica (CKM), nelle fasi 0-3, evidenziando una significativa associazione con la mortalitĂ per tutte le cause. Lo SHR è un indicatore innovativo…
LeggiTerapia combinata per la riduzione dei lipidi migliora mortalitĂ e ictus
Un’analisi sistematica pubblicata su Mayo Clinic Proceedings ha evidenziato la maggiore efficacia della terapia combinata di riduzione lipidica (LLT) rispetto alla monoterapia con statine nei pazienti ad alto e altissimo rischio cardiovascolare. Lo studio ha incluso 14 lavori (11 trial randomizzati controllati e 3…
LeggiIndice TyG predice la mortalitĂ nei pazienti critici con fibrillazione atriale
Un nuovo studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology mette in luce il potenziale valore prognostico dell’indice trigliceridi-glucosio (TyG) nei pazienti critici con fibrillazione atriale (FA). Considerato un marker surrogato dell’insulino-resistenza, l’indice TyG è giĂ stato associato a esiti cardiovascolari avversi, ma finora il suo ruolo…
LeggiImatinib migliora i parametri emodinamici nella PAH ma non riduce la mortalitĂ
Una nuova meta-analisi pubblicata sul Journal of Cardiovascular Pharmacology ha valutato l’efficacia e la sicurezza dell’imatinib nel trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare (PAH), fornendo dati incoraggianti sul miglioramento della funzione vascolare, ma senza evidenze di beneficio in termini di sopravvivenza. L’ipertensione arteriosa polmonare è caratterizzata…
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