“L’importanza della rapidità d’azione del trattamento e, dunque, dei farmaci che utilizziamo per la sclerosi multipla, è fondamentale”, spiega a Popular Science Pietro Iaffaldano, neurologo del Policlinico di Bari. “L’argomente è di crescente interesse quanto più ci rendiamo conto che è importante trattare i…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Stimolazione vagale risveglia paziente dopo 15 anni in stato vegetativo
L’uso della stimolazione del nervo vagale (VNS) potrebbe modulare l’attività cerebrale e migliorare i disturbi della coscienza. Lo suggerisce il caso di un paziente che è rimasto in stato vegetativo per 15 anni dopo un trauma cerebrale per via di un incidente automobilistico, ma…
LeggiVari sintomi neurologici nei sopravvissuti all’Ebola
Anche dopo la ripresa dalla malattia da virus Ebola, il che spesso è raro, il sopravvissuto vanno incontro ad un ampio spettro di sequele neurologiche, che potrebbero durare mesi o anni. Scoperto durante un focolaio in Zaire nel 1975, il virus Ebola è caratterizzato…
LeggiAlzheimer di grado lieve: stimolante ridude apatia e migliora la cognizione
Il metilfenidato non soltanto riduce l’apatia, ma migliora anche la cognizione nei veterani anziani residenti in comunità di sesso maschile con morbo di Alzheimer di grado lieve. Secondo Prasad Padata dell’università dell’Arkansas, autore di uno studio che ha coinvolto 60 pazienti, l’apatia è spesso…
LeggiStato della retina possibile indicatore di patologie cerebrali
(Reuters Health) – L’assottigliamento dello strato esterno della retina, rilevato tramite tomografia ottica computerizzata, sarebbe associato a degenerazione a livello fronto-temporale. E quanto più è sottile lo strato, maggiore è la gravità della malattia. A ipotizzarlo è uno studio coordinato da Benjamin Kim, della Scheie…
LeggiIctus: chiusura PFO riduce recidive
Dopo anni di dibattito, i risultati di tre studi hanno confermato i benefici della chiusura di un forame ovale beante (PFO) in alcuni pazienti con ictus selezionati allo scopo di prevenire le recidive. Tutti e tre gli studi multicentrici hanno dimostrato che la procedura…
LeggiCIDP convenienti immunoglobuline sottocutanee
Le immunoglobuline sottocutanee (SC) offrono diversi benefici rispetto alle infusioni endovenose come trattamento di mantenimento nei pazienti con polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP), fra cui vantaggi medici, personali e probabilmente anche economici. Le immunoglobuline per via endovenosa rappresentano un trattamento consolidato per la CIDP,…
LeggiSclerosi Multipla: più diffusa tra i pazienti con infezioni da zoster virus
Un più alto numero di pazienti con sclerosi multipla, rispetto alla popolazione generale, avrebbe riportato uno o più episodi di infezione da zoster virus. È quanto avrebbe dimostrato uno studio guidato da Ali Manouchehrinia della Divisione di Neuroscienze Cliniche all’Università di Nottingham, in Gran…
LeggiMalattia di Parkinson: problemi sonno differiscono nei diversi sottotipi
(Reuters Health) – I disturbi del sonno possono variare a seconda del tipo di morbo di Parkinson e a loro volta influire negativamente sulla disabilità associata alla malattia. Si instaura così una sorta di circolo vizioso dove il peggioramento della qualità del sonno induce…
LeggiSclerosi multipla: la Commissione europea approva cladribina compresse
La Commissione europea ha rilasciato l’Autorizzazione all’immissione in commercio di Cladribina compresse 10 mg, la prima terapia orale con breve ciclo di trattamento per le forme recidivanti di sclerosi multipla (Smr) nei pazienti con elevata attività di malattia. Germania e Regno Unito saranno i…
LeggiApnee notturne: a rischio le capacità multitasking
(Reuters Health) – Le persone che hanno problemi di respirazione durante la notte presentano il 26% in più di probabilità di andare incontro a declino cognitivo rispetto a chi non ha difficoltà di respirazione mentre dorme. È quanto ha dimostrato una ricerca pubblicata da JAMA…
LeggiAlzheimer: rischio uguale per uomini e donne con genotipo APOE E4
(Reuters Health) – Non c’è differenza tra i sessi. Uomini e donne bianchi e di età tra i 55 e gli 85 anni, che presentano almeno una copia dell’allele E4 dell’apolipoproteina E (APO E4), hanno lo stesso rischio – elevato – di sviluppare Alzheimer.…
LeggiDeclino cognitivo: negli anziani la riduzione della vista è un fattore associato
(Reuters Health) – Gli anziani che presentato problemi di visione a distanza sarebbero anche a rischio – maggiore dalle due alle tre volte rispetto a chi vede bene – di avere una funzionalità cognitiva compromessa. È quanto emerge dallo studio condotto da un gruppo di…
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