Il deterioramento cognitivo è un segno a volte trascurato, ma comune, della sclerosi multipla e ha un impatto profondo sulla vita quotidiana dei pazienti. La ricerca neuro-psicologica suggerisce che la velocità di elaborazione cognitiva e la memoria episodica sono i domini cognitivi più frequentemente…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Parkinson: perché la levodopa non è più efficace con il progredire della malattia
La malattia di Parkinson viene spesso trattata con un farmaco, la levodopa, che allevia il rallentamento dei movimenti che caratterizza questi pazienti. Con il progredire della malattia però, i benefici di questa molecola vengono meno: un dosaggio basso non è efficace e un dosaggio…
LeggiSclerosi multipla: interazione tra fattori genetici e ambientali
La sclerosi multipla colpisce circa 2,5 milioni di persone in tutto il mondo, la maggior parte delle quali giovani. La causa di questa patologia autoimmune è una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali come il fumo o le infezioni. Il 60% del rischio…
LeggiEpilessia del lobo temporale: la D-serina potrebbe prevenire la morte dei neuroni
Le crisi epilettiche del lobo temporale sono debilitanti e possono causare danni permanenti nei pazienti, inclusa la morte dei neuroni. La D-serina potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella prevenzione di questo tipo di crisi epilettica, secondo uno studio condotto dai ricercatori del Florida State…
LeggiMedicina e realtà virtuale: come rendere possibile l’impossibile – Intervista a Marco Iosa
E se, durante il lockdown, in ogni casa ci fosse stato un caschetto di realtà virtuale? Probabilmente ci saremmo sentiti meno soli, le lezioni a distanza sarebbero state meno “alienanti” e sarebbe stato possibile, per esempio, portare una classe intera al Louvre, o al…
LeggiEmicrania: l’efficacia dell’intervento dipende dal “percorso” del dolore
“Puoi disegnare il tuo mal di testa?” Certo, sembra una domanda strana. Pare però che tracciare il percorso del dolore che si avverte durante un’emicrania sia un buon modo per permettere al medico di capire se il paziente possa beneficiare di un intervento chirurgico…
LeggiL’inconscio può apprendere
Gli esseri umani sono creature coscienti, che percepiscono la realtà che li circonda con consapevolezza. Sappiamo però che buona parte dell’attività cerebrale è inconscia e non è ancora chiaro se e quanto le persone riescano a sfruttare queste “informazioni nascoste” del cervello e se…
LeggiAutismo: i pazienti sono dotati di capacità senso-motoria predittiva
Le difficoltà senso-motorie associate all’autismo sono probabilmente causate da una serie di processi neurobiologici complessi e precisi, che hanno anche un’implicazione sul modo in cui le persone autistiche percepiscono il mondo che li circonda. Non manca tuttavia, nei pazienti, la capacità senso-motoria predittiva, contrariamente…
LeggiSMA pediatrica: nuovi dati dallo studio FIREFISH su risdiplam
Roche ha presentato nuovi dati a 2 anni emersi dalla Parte 1 dello studio registrativo FIREFISH su risdiplam in bambini di età compresa tra 2 e 7 mesi con atrofia muscolare spinale (SMA) sintomatica di tipo 1. I risultati a 2 anni in bambini…
LeggiNistagmo congenito: la causa non è nel cervello, ma nella retina
Circa una persona su 500 soffre di nistagmo congenito, una condizione caratterizzata da movimenti involontari e ripetitivi degli occhi. In queste persone la vista non è ottimale, e a lungo si è pensato che il nistagmo fosse un disturbo del cervello. Uno studio condotto…
LeggiSchizofrenia: perché i pazienti faticano a capire il significato delle metafore
Le persone affette da schizofrenia spesso trovano difficile comprendere alcune espressioni figurative comuni, quindi non colgono l’umorismo, l’ironia, e magari non riescono a identificare con facilità il significato di una metafora e la interpretano, inizialmente, considerando il suo significato letterale. Per scoprire le basi…
LeggiCome funziona il gating sensoriale uditivo?
Nella vita di tutti i giorni le persone sono immerse in un ambiente sonoro estremamente denso. Per questa ragione il cervello si è adattato sviluppando dei filtri che gli permettano di concentrare l’attenzione sugli elementi più importanti. Uno di questi, il gating sensoriale uditivo,…
LeggiL’uso di cocaina modifica l’espressione dei geni nell’ippocampo
L’uso della cocaina sembra modificare l’espressione dei geni in una regione particolare del cervello, l’ippocampo, e in questo modo rafforza la dipendenza secondo una ricerca americana pubblicata sulla rivista The Journal of Neuroscience. “La tossicodipendenza deriva in parte da un apprendimento disadattivo, che porta…
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