Si chiama interferon epsilon ed è una proteina naturalmente prodotta dall’organismo delle donne. Potrebbe essere lei la futura arma in grado di combattere il virus Hiv. Scienziati della Deakin University di Geelong e dell’Hudson Institute of Medical Research di Melbourne hanno infatti scoperto che essa impedisce…
LeggiCanale Medicina: HIV
Hiv: il futuro delle terapie si chiama TAF
Vivere con l’Hiv si può; vivere non convivere. Sì perchĂ© il termine da usare è proprio vivere. I pazienti con Hiv oggi hanno la possibilitĂ di condurre una vita equiparabile a quella di chi è siero negativo e questo grazie alle nuove terapie. In…
LeggiHiv ed invecchiamento sano nelle donne anziane
Dati gli effetti positivi della terapia antiretrovirale sulla durata della sopravvivenza, i soggetti Hiv-positivi hanno un potenziale di lunga vita paragonabile a quello delle loro controparti non infette. Le donne al di sopra dei 50 anni che convivono con l’Hiv (OWLH) rappresentano un gruppo…
LeggiHiv: bictegravir sicuro ed efficace come monoterapia
Un recente studio si è proposto di valutare attivitĂ antivirale, sicurezza e farmacocinetica della monoterapia a breve termine con bictegravir, un nuovo farmaco della classe INSTI. Sono stati presi in considerazione 20 pazienti, su cui il bictegravir ha fatto registrare un maggiore miglioramento ad…
LeggiInfezione da Hiv nel rene nativo ed allotrapiantato
Il rene nativo rappresenta un reservoir per l’Hiv-1 ed un sito di replicazione virale, simile al tessuto linfoide, al MALT o al liquido seminale. La capacitĂ del virus di persistere potrebbe derivare sia da una vera latenza che da un sequestro in un sito…
LeggiHiv: in arrivo antiretrovirali nuovi e meglio tollerati
Uno studio di fase 2 sul farmaco noto come bictegravir, usato in combinazione con emtricitabina e tenofovir alafenamide, suggerisce che presto sarĂ possibile iniziare la terapia antiretrovirale senza dover individualizzare il trattamento tenendo conto di fattori come epatite B, funzionalitĂ renale, sensibilitĂ all’abacavir e…
LeggiHiv: terapia antiretrovirale immediata protegge da gravi infezioni batteriche
L’inizio immediato della terapia antiretrovirale riduce il rischio di gravi infezioni batteriche nei pazienti Hiv-positivi con elevate conte CD4. Lo dimostrano i dati dello studio START, che ha illustrato una riduzione del 57% nel rischio di morbiditĂ e mortalitĂ da AIDS e non-AIDS nei…
LeggiHiv: idrocortisone a basse dosi favorisce apprendimento verbale
I glucocorticoidi vengono rilasciati in risposta allo stress, ed alterano sia la cognizione che la funzionalitĂ cerebrale mediante meccanismi sia rapidi e non genomici che lenti e genomici. La somministrazione di glucocorticoidi sotto forma di idrocortisone favorisce alcuni aspetti dell’apprendimento e della memoria nei…
LeggiHiv: strategia test con cartelle elettroniche rivela infezioni non diagnosticate in ospedale
I test dell’Hiv di routine nei pazienti ricoverati in ospedale sono raccomandati, ma sono state sinora descritte poche strategie per espandere questi test in ambito ospedaliero. Un recente studio ha valutato l’impatto di un richiamo sulle cartelle cliniche elettroniche sul test dell’Hiv per i…
LeggiTerapia antiretrovirale combinata e diffusione Hiv wild-type e farmacoresistente
L’Hiv-1 si dissemina fra le cellule T mediante infezione intercellulare libera oppure tramite una via di diffusione cellula-cellula diretta altamente efficiente. L’elevata molteplicitĂ locale che caratterizza l’infezione cellula-cellula causa una certa variabilitĂ nell’efficacia dei farmaci antiretrovirali applicati come singoli agenti. Per quanto gli inibitori…
LeggiHiv: infarto tipo 2 comune quanto il tipo 1
In un ampio campione di pazienti con Hiv, metĂ degli infarti sono stati di tipo 2, una frequenza che supera di gran lunga quella osservata nella popolazione generale. Come affermato da Heidi Crane dell’UniversitĂ di Washington, autrice della ricerca, i dati sulla popolazione generale…
LeggiProfilassi post-espositiva spesso non segue le linee guida sul rischio
Le decisioni sull’opportunitĂ di prescrivere o meno la profilassi post-espositiva (PEP) a pazienti che si presentano in pronto soccorso si dissociano dalle linee guida sul rischio nel 20% circa dei casi, come riportato da una recente indagine condotta in Svizzera da Alex Marzel e…
LeggiHiv: strumento di calcolo ACC/AHA sottostima rischio infarto
In un campione cumulativo di 11.258 pazienti con Hiv, l’equazione ACC/AHA del 2013 per prevedere il rischio a 10 anni di patologie cardiovascolari arteriosclerotiche risulta in genere adeguato nella previsione del rischio di infarto, specialmente negli uomini di razza bianca, ma risulta meno efficace…
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