Nei pazienti con patologie cardiovascolari arteriosclerotiche stabili già sotto terapia ipolipidemizzante, l’aggiunta del PCSK9-inibitore noto come evolocumab determina un calo sostanziale e ampiamente uniforme nel colesterolo LDL. Questa riduzione ammonta almeno al 50%, come affermato da Marc Sabatine della Harvard Medical School di Boston,…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Patologie cerebrovascolari: studio “assolve” ipercolesterolemia familiare
(Reuters Health) – Secondo un recente studio osservazionale norvegese, le persone con colesterolemia familiare non sarebbero esposte a un rischio aumentato di malattia cerebrovascolare e ictus ischemico. Lo studio I ricercatori, guidati da Anders Hovland dell’Università di Tromsoe ,hanno incrociato le informazioni sulle persone con ipercolesterolemia familiare con…
LeggiCoronaropatie acute: alirocumab migliora esiti
Il PCSK9-inibitore noto come alirocumab risulta superiore al placebo nella riduzione degli eventi cardiovascolari ischemici nei pazienti con anamnesi di coronaropatie acute che ricevono già una terapia statinica ad alta intensità. Lo dimostra lo studio ODYSSEY OUTCOMES, condotto su 18.924 pazienti da Gregory Schwartz…
LeggiBypass coronarico: ticagrelor non superiore all’aspirina a distanza di un anno
La monoterapia con ticagrelor al posto dell’aspirina non ha dimostrato alcun segno di beneficio e porta ad un rischio emorragico simile a distanza di un anno da un bypass coronarico. Lo dimostra lo studio TiCAB, condotto su 1.859 pazienti, che ha smentito che l’inibizione…
LeggiSTEMI: sicuri scarico ventricolare sinistro e riperfusione ritardata
Lo scarico meccanico del ventricolo sinistro ed il successivo ritardo della PCI anziché effettuare una riperfusione immediata rappresentano una strategia praticabile nei pazienti con STEMI, anche se non è ancora noto se essa sia vantaggiosa. Ciò emerge da uno studio pilota effettuato su 50…
LeggiCongresso Siapav: nel 2025 più di 1 miliardo di fumatori
Oltre un miliardo di fumatori nel mondo nel 2025. È questa la stima dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nonostante la consapevolezza sui danni da fumo e le sempre più stringenti politiche di prevenzione e controllo. Siamo infatti sulla “buona” strada per arrivare alla stima citata.…
LeggiSTEMI acuto nei pazienti oncologici: positivi gli esiti della PCI primaria
L’incidenza delle malattie cardiovascolari nei pazienti oncologici è in aumento, ed il rischio di complicazioni intraospedaliere per i pazienti oncologici con STEMI sottoposti a PCI primaria non è ben definito. Nell’ambito di uno studio moonocentrico retrospettivo condotto su più di 600 pazienti di cui…
LeggiCoronaropatie acute: necessaria angiografia rapida senza P2Y12-inibitore
I pazienti che presentano una coronaropatia acuta senza slivellamento del tratto ST (NSTE-ACS) e che non hanno ricevuto P2Y12-antagonisti come il clopidogrel, il ticagrelor o il prasugrel prima di un’angiografia coronarica dovrebbero essere sottoposti rapidamente a questa procedura allo scopo di proteggerli dalle recidive…
LeggiInfarto acuto: fragilità fattore di rischio indipendente di emorragie
La fragilità è un forte fattore di rischio indipendente di emorragie maggiori negli anziani con infarto miocardico acuto gestiti mediantre strategie invasive. Lo dimostra un ampio studio condotto sui database sanitari statunitensi da John Dodson della NYU School of Medicine di New York, secondo…
LeggiNuove linee guida AHA/ACC sul trattamento del colesterolo espandono ruolo target LDL
L’aggiornamento del 2018 delle linee guica AHA/ACC sulla gestione della colesterolemia forniscono una guida concreta sull’uso dedei PCSK9-inibitori, e soprattutto dell’evolocumab e dell’alirocumab, mantenendo le più controverse indicazioni del precedente documento del 2013, ossia un sistema di punteggio per il rischio di patologie cardiovascolari…
LeggiPrevenzione secondaria: metotrexate non riduce eventi cardiovascolari
Il metotrexate a basse dosi non risulta superiore al placebo nel ridurre i marcatori infiammatori chiave o gli eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio sotto terapia statinica con arteriosclerosi stabile. Lo rivela lo studio CIRT, condotto su un gruppo iniziale di più di…
LeggiRiabilitazione post-infarto: risultati non univoci con lo yoga
Un programma di riabiitazione cardiaca basato sullo yoga è risultato sicuro ed ha migliorato la qualità della vita a seguito di un infarto miocardico, ma non è riuscito ad offrire significativi vantaggi clinici in uno studio condotto su 3.959 pazienti indiani da Dorairaj Prabhakaran…
LeggiTempo atmosferico e rischio d’infarto: non è soltanto il freddo
Le temperature esterne molto basse sono state da tempo associate ad un incremento del rischio di infarto miocardico, ma anche condizioni meteo diverse dal freddo possono rappresentare fattori scatenanti. Lo ha accertato uno studio svedese condotto su pazienti con infarto ricoverati in terapia intensiva…
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