Il ritardo della rivascolarizzazione sino a due anni sulla base della riserva di flusso frazionale (FFR) risulta sia sicuro che appropriato nella pratica del mondo reale. Come illustrato da Shoichi Kuramitsu del Kokura Memorial Hospital di Litakyushu, autore di uno studio condotto su 1.263…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Troponina cardiaca ad alta sensibilità non esclude ischemia inducibile
Livelli molto bassi di hs-cTn non escludono in modo affidabile l’ischemia miocardica inducibile nei pazienti sintomatici con coronaropatie stabili, come emerge da uno studio condotto su 1.896 pazienti. La soglia precedentemente proposta di 2,5 ng/L per questa hs-cTn per l’esclusione dell’ischemia inducibile, derivata da…
LeggiLa maratona “ringiovanisce” le arterie. A qualsiasi età
(Reuters Health)– Chi decide di impegnarsi in una maratona può aggiungere anni alla propria vita e raccogliere i frutti di una pressione sanguigna più bassa e di arterie più sane, anche se affronta la sfida nella seconda metà della propria vita. È quanto emerge…
LeggiInfarto: nuovo modello di rischio predice mortalità a 6 mesi negli anziani
Un nuovo modello di calcolo del rischio che include informazioni su deficit funzionali e fragilità si è dimostrato promettente nell’individuare il rischio di mortalità a 6 mesi nei pazienti anziani ricoverati per infarto miocardico acuto. I ricercatori sperano che esso venga usato all’atto delle…
LeggiDOAC dopo coronaropatia acuta o PCI in fibrillazione atriale
La scelta della terapia antitrombotica per la fibrillazione atriale nei pazienti con coronaropatie acute o sottoposti a PCI è difficoltosa. E’ stata condotta una revisione della letteratura per valutare gli esiti della duplice terapia antitrombotica mediante l’uso di anticoagulanti orali diretti (DOAC) più un…
LeggiSarcopenia negli anziani ricoverati per coronaropatie
E’ stato condotto uno studio con lo scopo di esplorare l’incidenza e le caratteristiche cliniche della sarcopenia nei pazienti anziani con coronaropatie, ricercando anche i fattori ad essa correlati. Sono stati presi in considerazione 364 pazienti, fra cui vi erano 364 casi di coronaropatie…
LeggiTest da sforzo in laboratorio di cateterizzazione rileva disfunzioni microvascolari coronariche
Nei pazienti con angina ma senza coronaropatie ostruttive, una bassa riserva di flusso coronarica (CFR) rilevata nel laboratorio di cateterizzazione potrebbe fornire una chiara diagnosi di disfunzione microvascolare coronarica (CMD). La CMD, definita come una CFR inferiore a 2,5, è correlata ad una scarsa…
LeggiPatologie cardiovascolari arteriosclerotiche: comuni obiettivi non raggiunti colesterolo LDL
La riduzione dei lipidi nella prevenzione secondaria degli eventi cardiovascolari nei pazienti con patologie cardiovascolari arteriosclerotiche (ASCVD) necessita di miglioramenti. Un recente studio effettuato da Joseph Allen della Decision Sciences ha infatti rivelato l’esistenza di enormi falle fra i livelli di colesterolo LDL consigliati…
LeggiDonne con NSTEMI ssottorappresentate e sottotrattate
Le donne potrebbero presentare un minor livello di rischio rispetto agli uomini a seguito di coronaropatie acute senza slivellamento del tratto ST (STEACS), ma anche le donne ad alto rischio ricevono meno trattamenti basati sulle evidenze, come le angiografie coronariche o la PCI, come…
LeggiAngina vasospastica e resistenza microvascolare peggiorano la prognosi
Nei pazienti con angina e coronaropatie non ostruttive, la coesistenza di spasmo coronarico epicardico ed incremento della resistenza microvascolare (MR) è associata ad una prognosi peggiore. Lo suggerisce uno studio condotto su 184 pazienti da Hiroaki Shimohawa della Tohoku University Graduate School of Medicine…
LeggiArresto cardiaco non-STEMI: OK angiografia ritardata
I pazienti sopravvissuti ad un arresto cardiaco extraospedaliero in assenza di segni di STEMI vanno incontro ad una sopravvivenza ad un anno simile a quelli che sono stati sottoposti ad un’angiografia coronarica immediata. Lo dimostra l’estensione dello studio COACT, condotto su 552 pazienti da…
LeggiCauto ottimismo sul nabetalone
Il farmaco sperimentale noto come nabetalone non si è dimostrato in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori nello studio BETonMACE, che ha preso in considerazione 2.400 pazienti con coronaropatie acute, diabete di tipo 2 e basso colesterolo HDL. Ciò però potrebbe…
LeggiSteatosi epatica non alcolica non associata a rischio cardiovascolare
La steatosi epatica non alcolica non è associata ad alcun incremento del rischio di infarto miocardico o ictus, come emerge da uno studio che ha coinvolto quasi 18 milioni di soggetti europei. Questa associazione dunque non può essere considerata automatica, ma piuttosto è importante…
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