Il drastico calo nei ricoveri per infarto acuto durante la pandemia di CoVid-19 in Italia ha causato un incremento parallelo nella fatalità degli infarti nei soggetti che effettivamente si presentano in ospedale. Ciò conferisce credito all’idea che durante la pandemia le persone abbiano evitato…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Alopecia aumenta rischio attacchi cardiaci
I pazienti con alopecia areata presentano un incremento del rischio di infarto miocardico, come emerge da uno studio condotto su più di 228.000 pazienti che implica che l’alopecia stessa non sia una patologia autoimmune limitata alla cute, ma abbia anche un impatto sistemico. I…
LeggiStenosi aortica degenerativa grave e coronaropatie: l’eta della rivoluzione transcateterale
E’ stata condotta una revisione della letteratura allo scopo di riassumere epidemiologia, fisiopatologia, rilevanza prognostica e trattamento delle coronaropatie in associazione a gravi stenosi aortiche (SAS), con particolare attenzione per gli approcci terapeutici di più frequente adozione e per le prospettive future alla luce…
LeggiInfarto acuto del miocardio: rischia di più chi soffre di alopecia areata
(Reuters Health) – Secondo un ampio studio condotto in Corea del Sud, i pazienti con alopecia areata sembrano essere maggiormente esposti al rischio di infarto acuto del miocardio. I ricercatori – guidati da Jung-Won Shin del Seoul National University Bundang Hospital di Seongnam –…
LeggiCoVid-19 e problemi cardiaci: mima anche lo STEMI
Il CoVid-19 può creare falsi segni di uno STEMI, ed i medici dovrebbero dunque guardare oltre gli ECG prima di programmare un intervento. Potrebbe dunque essere il momento di smettere di attivare in automatico i team STEMI per la PCI primaria mentre si tenta…
LeggiSTEMI: modificare l’assistenza durante la pandemia di CoVid-19?
I cardiologi non concordano sulla gestione degli STEMI durante la pandemia di CoVid-19, ed alcuni favoriscono la terapia fibrinolitica, mentre altri sostengono l’impiego primario della PCI. Secondo Paul Armstrong dell’università dell’Alberta, i benefici della PCI si basano sulla riduzione delle tempistiche dal primo contatto…
LeggiTroponine cardiache: le evidenze dietro le soglie sesso-specifiche
L’avvento di vari esami per le troponine cardiache ad alta sensibilità nella pratica clinica fornisce un nuovo strumento per la diagnosi delle coronaropatie acute. Questi esami portano anche nuove sfide per laboratori e medici che devono prendere familiarità con valori soglia sesso-specifici. Uomini e…
LeggiNSTE-ACS: benefici del trattamento invasivo molto precoce senza pretrattamento
Un trattamento invasivo molto precoce riduce il rischio di eventi ischemici nei pazienti con coronaropatie acute senza slivellamento del tratto ST (NSTE-ACS), che non sono stati pretrattati. Lo suggerisce uno studio condotto su 741 pazienti da Laurent Bonello dell’università di Marsiglia. La migliore tempistica…
LeggiScale di rischio cardiovascolare sottovalutano il rischio per alcune donne ischemiche
Le scale di rischio cardiovascolare di uso comune non riescono a predire accuratamente gli eventi cardiaci maggiori nelle donne con segni di ischemia ma senza coronaropatie ostruttive. Lo suggerisce uno studio condotto su 935 donne da Noel Baurey-Metz del Cedars-Sinai Medical Center di Los…
LeggiTecnologia smart prende piede nell’assistenza post-infarto
L’uso di un set di 4 dispositivi di monitoraggio gestiti dallo smartphone per seguire i pazienti dopo un infarto acuto porta ad un controllo pressorio simile a quello ottenuto con le visite standard di persona, ed il 90% dei pazienti risulta soddisfatto del sistema,…
LeggiInfarto: raccomandazioni gestionali durante il CoVid-19
Un documento consensuale edito da ACC, ACEP e SCA evidenzia le raccomandazioni per un approccio sistematico all’assistenza dei pazienti con infarto miocardico durante la pandemia di CoVid-19. In questa fase la PCI rimane il trattamento standard per i pazienti con STEMI negli ospedali che…
LeggiFibrillazione atriale, coronaropatie acute e PCI: benefici frammentari dell’aspirina
Quando un paziente con fibrillazione atriale presenta un evento coronarico acuto o viene sottoposto a PCI, la finestra di opportunità per trarre beneficio da un triplice regime antitrombotico risulta al meglio di circa 30 giorni, come emerge dallo studio AUGUSTUS, condotto su più di…
LeggiInfarto e shock cardiogeno: bypass coronarico riduce tasso di mortalità
Il bypass coronarico è associato ad una riduzione della mortalità intraospedaliera rispetto alla PCI nell’infarto miocardico complicato da shock cardiogeno. I pazienti sottoposti a bypass coronarico infatti vanno incontro ad esiti simili a quelli dei pazienti sottoposti ad angioplastica, ma hanno maggiori probabilità di…
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