Il colesterolo remnant a digiuno è un fattore di rischio indipendente per la restenosi intrastent dopo intervento coronarico percutaneo (PCI) ed è un predittore affidabile della restenosi stessa, secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of General Medicine. “La restenosi intrastent è considerata un fattore…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Colesterolo remnant altamente correlato con l’incidenza di ipertensione
Le lipoproteine a densitĂ intermedia (IDL), note anche come colesterolo remnant, hanno un’alta correlazione con la prevalenza e l’incidenza dell’ipertensione. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology dal gruppo di lavoro di Ming-Ming Chen, del Renmin Hospital of Wuhan University,…
LeggiProteina C-reattiva: valori elevati legati a livelli inferiori di HDL nei maschi
Secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, livelli elevati di proteina C-reattiva ad alta sensibilitĂ sono associati a concentrazioni plasmatiche inferiori di colesterolo HDL e fosfolipidi HDL negli adolescenti maschi indipendentemente dalle adipochine, ma questo non avviene nelle adolescenti di sesso femminile. “L’obesità è…
LeggiColesterolo LDL: a determinati valori associato a mortalitĂ per malattie cardiovascolari
Il colesterolo lipoproteico a bassa densitĂ (LDL-C) a valori compresi tra 100 e 300 mg/dL mostra un’associazione positiva con la mortalitĂ per malattie cardiovascolari, secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Epidemiology. “Sono disponibili informazioni limitate sulle associazioni dettagliate per sesso ed etĂ tra…
LeggiColesterolo HDL: può essere utile per valutare il controllo dell’ipertensione
Secondo uno studio pubblicato su Postgraduate Medical Journal, la valutazione del rapporto tra acido urico e colesterolo HDL (UHR) può essere utile nei pazienti con ipertensione poichĂ© valori elevati di questo parametro sarebbero associati a uno scarso controllo della pressione sanguigna in questa popolazione.…
LeggiLDL-C: anche se è elevato, predice un basso rischio di eventi in assenza di calcificazioni coronaricheÂ
Nei pazienti sintomatici con livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densitĂ (LDL-C) gravemente elevati, pari ad almeno 190 mg/dL, che sono universalmente considerati ad alto rischio dalle linee guida, l’assenza di placche calcificate e non calcificate alla tomografia computerizzata cardiaca è associata a un…
LeggiVariabilitĂ LDL-C: predittore degli esiti nel diabete in caso di dislipidemia
La variabilitĂ del colesterolo LDL (LDL-C) da visita a visita è un forte predittore degli esiti dei pazienti diabetici con dislipidemia, indipendentemente dal valore medio del parametro. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato su Lipids in Health and Disease, in cui Chang-Sheng Sheng,…
LeggiLe equazioni che stimano il valore del colesterolo LDL danno risultati diversi tra loro
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, esistono differenze clinicamente significative nel colesterolo lipoproteico a bassa densitĂ (LDL-C) stimato tra le equazioni Friedewald, Sampson e Martin/Hopkins, in particolare a livelli di trigliceridi ≥150 mg/dL e a livelli di C-LDL…
LeggiSindrome coronarica acuta: rapporto tra glicemia a digiuno e colesterolo HDL associato a esiti peggiori
Valori piĂą elevati del rapporto tra glicemia a digiuno e colesterolo lipoproteico ad alta densitĂ (FG/HDL-C) sono associati a un rischio piĂą elevato di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) e morte cardiovascolare nei pazienti con sindrome coronarica acuta, secondo uno studio pubblicato su Lipids…
LeggiScreening neonatali: colesterolo a bassa densitĂ e trigliceridi possono falsare risultati
Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Medicine, la frazione fetale, e di conseguenza il tasso di fallimenti dello screening dei test prenatali non invasivi (NIPT), sono influenzati dai livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densitĂ e trigliceridi. “Abbiamo voluto valutare l’associazione tra metabolismo…
LeggiQuando la lipoproteina A predice il rischio di morte nella coronaropatia
Nei pazienti affetti da coronaropatia trattati con statine, un valore di lipoproteina A (Lp(a)) elevato è associato a un aumento del rischio di morte per tutte le cause, e tale associazione può essere modificata dai livelli basali di LDL-C, secondo uno studio pubblicato su…
LeggiMalattia renale cronica: indice combinato per predire la progressioneÂ
Secondo uno studio pubblicato su International Urology and Nephrology, la combinazione del rapporto tra colesterolo totale e colesterolo lipoproteico ad alta densitĂ (TC/HDL-C) e il rapporto albumina-creatinina urinaria (ACR) ha un valore predittivo nella progressione della malattia renale cronica e può aiutare a identificare…
LeggiNell’ipercolesterolemia familiare eterozigote servono nuove stratificazioni di rischio
Secondo una revisione della letteratura pubblicata sul Journal of Atherosclerosis and Thrombosis, e diretto da Yu Kataoka, del National Cerebral & Cardiovascular Centre, in Giappone, l’incorporazione di nuove stratificazioni di rischio permetterebbe un’adeguata allocazione dell’intensitĂ delle terapie ipolipemizzanti nei soggetti con ipercolesterolemia familiare eterozigote,…
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