Nei pazienti affetti da coronaropatia trattati con statine, un valore di lipoproteina A (Lp(a)) elevato è associato a un aumento del rischio di morte per tutte le cause, e tale associazione può essere modificata dai livelli basali di LDL-C, secondo uno studio pubblicato su…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Malattia renale cronica: indice combinato per predire la progressione
Secondo uno studio pubblicato su International Urology and Nephrology, la combinazione del rapporto tra colesterolo totale e colesterolo lipoproteico ad alta densità (TC/HDL-C) e il rapporto albumina-creatinina urinaria (ACR) ha un valore predittivo nella progressione della malattia renale cronica e può aiutare a identificare…
LeggiNell’ipercolesterolemia familiare eterozigote servono nuove stratificazioni di rischio
Secondo una revisione della letteratura pubblicata sul Journal of Atherosclerosis and Thrombosis, e diretto da Yu Kataoka, del National Cerebral & Cardiovascular Centre, in Giappone, l’incorporazione di nuove stratificazioni di rischio permetterebbe un’adeguata allocazione dell’intensità delle terapie ipolipemizzanti nei soggetti con ipercolesterolemia familiare eterozigote,…
LeggiHIV e ipercolesterolemia: con evolocumab più semplice raggiungere i target lipidici
In pazienti con HIV, la somministrazione a lungo termine di evolocumab ha ridotto il colesterolo LDL e il colesterolo non HDL, consentendo a più persone di raggiungere gli obiettivi lipidici raccomandati senza gravi eventi avversi, secondo quanto riferisce un nuovo studio pubblicato su AIDS…
LeggiIpertrigliceridemia moderata e rischio cardiovascolare: buoni risultati con olezarsen
Secondo uno studio pubblicato sull’ European Heart Journal, olezarsen, un oligonucleotide antisenso coniugato con N-acetil-galattosamina che ha come target l’mRNA epatico di APOC3 per inibire la produzione di apolipoproteina C-III (apoC-III), riduce significativamente apoC-III, trigliceridi e lipoproteine aterogeniche in pazienti con ipertrigliceridemia moderata e…
LeggiIpercolesterolemia familiare omozigote peggiora la qualità della vita legata alla salute
I pur limitati dati disponibili sui pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH) suggeriscono che queste persone possono soffrire di alterazioni della qualità della vita legate alla malattia, secondo una revisione della letteratura pubblicata sul Journal of Clinical Lipidology. L’ipercolesterolemia familiare omozigote è una malattia…
LeggiBiomarcatori di aumento del rischio per la malattia cardiovascolare possono aiutare a decidere per la terapia con statine
Tre o più fattori di rischio aggiuntivi nei soggetti a rischio intermedio di malattia cardiovascolare aterosclerotica possono integrare il rischio a 10 anni stimato tramite pooled cohort equations (PCE) ed essere utili per guidare il medico e il paziente verso l’assunzione di farmaci ipolipemizzanti…
LeggiNelle popolazioni asiatiche un target di LDL-C troppo basso non offre benefici aggiuntivi
In uno studio pubblicato sull’International Journal of Cardiology, un livello target di LDL-C inferiore a 70 mg/dL e una riduzione di almeno il 50% rispetto al livello basale del valore sono stati associati a migliori esiti clinici nei pazienti coreani con infarto miocardico acuto.…
LeggiLe persone con rischio cardiovascolare aumentato ripongono troppa fiducia nei fitosteroli
Secondo uno studio pubblicato su Atherosclerosis, nella popolazione generale la consapevolezza dell’ipercolesterolemia è alta, ma la conoscenza su come abbassare il colesterolo plasmatico non segue necessariamente le prove scientifiche. Infatti, si vede una tendenza verso l’uso di prodotti arricchiti di fitosteroli da parte di…
LeggiIl colesterolo HDL è il secondo fattore di rischio per la cardiopatia ischemica
Il colesterolo HDL elevato è uno tra i fattori di rischio predominanti per la cardiopatia ischemica (IHD), e anche se la prevalenza standardizzata per età globale, i tassi di mortalità e gli anni di vita aggiustati per la disabilità (DALY) associati alla malattia e…
LeggiIpercolesterolemia familiare: la forma resiliente è più frequente nelle donne
Secondo uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, l’ipercolesterolemia familiare resiliente, ovvero quella forma della malattia che dà protezione dalla malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD), è più spesso presente nel sesso femminile, in associazione a una mutazione del recettore LDL, livelli più elevati di…
LeggiPunteggio di rischio poligenico per individuare chi ha bisogno di un intervento più intensivo
Il punteggio di rischio poligenico per la pressione sanguigna sistolica (PRSSBP) e quello per il colesterolo lipoproteico a bassa densità (PRSLDL-C) possono aiutare a identificare gli individui che, nonostante siano in trattamento, hanno pressione e valori di LDL-C non adeguatamente controllati e sono a…
LeggiAnziani con diabete di tipo 2 faticano a raggiungere gli obiettivi LDL-C
I pazienti più anziani con diabete di tipo 2 che hanno un rischio di malattia cardiovascolare molto elevato spesso non sono in grado di raggiungere il loro obiettivo per quanto riguarda il colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C). Questo è quanto riferisce uno studio…
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