
Lo studio si è concentrato su una proteina nota come MITF, che controlla un certo numero di pathway genetici nelle cellule staminali dei melanociti e che sarebbe coinvolta nell’ingrigimento del pelo negli animali da laboratorio. Harris e colleghi hanno scoperto che MITF limiterebbe anche l’attività di determinati geni che controllano la risposta immunitaria ai virus. Gli animali da laboratorio con mutazioni a livello del gene MITF avrebbero una risposta iperattiva ai virus che provocherebbe la perdita di staminali dei melanociti a livello del bulbo pilifero, un quadro che determina la perdita del colore dei capelli. Dunque, le persone con mutazioni simili a livello di questo gene potrebbero mostrare una risposta simile, con un ingrigimento spontaneo dei capelli dopo infezione virale. E anche se la ricerca non può spiegare perché a volte si ha la perdita improvvisa del colore di capelli a seguito di uno spavento o di una malattia grave, sicuramente potrebbe aiutare a capire meglio la vitiligine, la patologia che colpisce la pelle e che, a seguito di una malattia autoimmune, determina la perdita di colore a chiazze, e il melanoma, un cancro delle cellule del pigmento della pelle. “Questo lavoro è stato fatto su animali da laboratorio, per cui è un po’ presto fare previsioni sugli uomini senza condurre prima ulteriori studi”, ha dichiarato Harris, che ipotizza comunque che “la combinazione di una predisposizione genetica e un’infezione virale quotidiana potrebbero influenzare negativamente i melanociti e causare un ingrigimento precoce dei capelli”.
Fonte: PLoS Biology
di Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
