
Lo studio
Royce e il suo team hanno esaminato i dati di 157 uomini con carcinoma prostaticoa rischio elevato. I partecipanti non avevano comorbidità ed erano stati precedentemente randomizzati a ricevere radioterapia o 6 mesi di deprivazione androgenica. Il follow up è statto di oltre 16 mesi. Sono stati utilizzati i criteri Prentice e il fallimento del PSA non è stato un surrogato per tutte le cause di morte. Tuttavia, un PSA superiore a 0,5ng/ml dopo irradiazione con o senza ADT, era associato ad una Hazard Ratio aggiustato di 1,72 (p=0,01). A cinque anni dalla randomizzazione, quasi il 40% degli uomini con un PSA superiore a 0,5 ng/ml erano morti, mentre solo un 10% era deceduto di quelli che avevano un PSA pari o inferiore a 0,5 ng/ml.
Le evidenze
I ricercatori sottolineano che questi risultati richiedono una conferma, poiché basati sull’analisi di sottogruppi di uno studio troppo piccolo; tuttavia essi concludono che il valore del PSA potrebbe essere considerato come un criterio per l’ingresso in futuri studi che valtuino l’efficacia della deprivazione androgenica convenzionale con o senza farmaci per prolungare la sopravvivenza negli uomini con carcinoma prostatico avanzato resistente alla castrazione.
Fonte: JAMA Oncology 2017
David Douglas
(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)
