
Le evidenze dello studio
Lo studio ha evidenziato che una particolare versione di Arntl2 era associata nelle pazienti che presentavano questa alterazione genetica, ad un rischio di morte ridotto del 29%. Questo potrebbe orientare i trattamenti di questo sottogruppo di pazienti e rendere il gene in questione un potenziale bersaglio per lo sviluppo di nuovi farmaci. Diversi geni “circadiani” sono stati in passato collegati al rischio di cancro. “Sappiamo che un sonno regolare è parte importante del nostro ritmo circadiano, e sappiamo che gran parte della nostra salute, in particolare per quel che riguarda la riparazione del DNA, e quindi del cancro, è regolata dal ritmo circadiano – ha dichiarato Cheryl Thompson, ricercatore alla Case Western Reserve University – Ovviamente resta ancora molto da studiare per vedere se chi dorme di più o chi ha un sonno migliore può ridurre il rischio di ammalarsi di cancro o le probabilità di avere un tumore più aggressivo». Le donne non possono controllare se hanno ereditato una variante del gene Arntl2, “tuttavia – ha commentato Amanda Phipps, epidemiologa alla University of Washington – è sempre più evidente come per i benefici sulla salute sia importante una buona qualità del sonno, tanto che in una nostra recente ricerca abbiamo scoperto come la sopravvivenza nel cancro del seno sia stata minore tra le donne che avevano segnalato che prima della diagnosi dormivano meno di ore per notte”. E’ chiaro a questo punto che la prevenzione nelle donne deve puntare non solo a tenere sotto controllo lo stile di vita come l’alimentazione, il fumo, l’alcool e l’attività fisica ma, considerate le implicazioni sul benessere di un sonno insufficiente o di cattiva qualità, le raccomandazioni devono riguardare anche il dormire sano.
Fonte: Plos Genetics
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
