La radioterapia interna selettiva (SIRT) con microsfere alla resina di ittrio-90 non prolunga la sopravvivenza rispetto al sorafenib nei pazienti con carcinomi epatocellulari avanzati non passibili di trattamento curativo.
Essa, tuttavia, è associata ad una migliore tolleranza, ad una migliore qualità della vita ed ad un maggior controllo tumorale, come affermato da Valerie Vilgrain dell’ospedale Beaujon di Clichy, autrice di una ricerca su 467 pazienti.
Queste differenze potrebbero aiutare nella scelta fra questi due trattamenti, ed alla luce dell’apparente maggiore efficacia locale della SIRT, essi dovrebbero essere valutati su vasta scala in pazienti con patologia meno avanzata.
Nei tumori epatocellulari, infatti, il controllo locale del tumore dovrebbe ritardare l’insufficienza epatica ed in ultima analisi migliorare la qualità della vita e prolungare la sopravvivenza, ma le limitazioni dello studio non consentono di trarre conclusioni definitive.
Gli studi futuri potrebbero sperimentare gli effetti della combinazione fra SIRT ed immunoterapia sistemica nel miglioramento degli esiti di questi tumori.(Lancet Oncol online 2017, pubblicato il 26/10 DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S1470-2045(17)30683-6)